San Mauro Mare, l'hotel trasformato in Cas ospita 50 ucraini

Il Centro accoglienza straordinaria (Cas) avviato lo scorso fine maggio scorso a San Mauro Mare funziona a pieno ritmo. Insolita la sede: l’albergo Majestic di San Mauro Mare. La struttura dispone di 50 posti, tutti riservati ai profughi ucraini e attualmente tutti occupati, in accordo con la Prefettura di Forlì-Cesena. San Mauro Pascoli conferma un’ospitalità decennale verso i popoli meno fortunati, fin dai tempi dei bosniaci ospitati nell’ex caserma della Cagnona. San Mauro Mare inoltre garantisce ai bambini la vicinanza al mare in un contesto di serenità. Ieri a mezzogiorno sono andati in visita al Cas il direttore dell’Asp del Rubicone, Manuele Broccoli, Luciana Garbuglia e Katia Casadei, rispettivamente sindaca e assessora ai servizi sociali del Comune di San Mauro Pascoli. «Ho visitato il Cas per la prima volta e con una stretta al cuore – riferisce la sindaca Luciana Garbuglia - leggendo negli occhi degli ospiti la tragedia di ciascuno generata dalla guerra, scatenata da Putin in Ucraina. A San Mauro Mare presso l’hotel Majestic, il Cas è stato istituito su bando della prefettura di Forlì-Cesena, ed è gestito dalla cooperativa “Il sorriso” e ospita 50 profughi, soprattutto donne e bambini. Abbiamo pranzato insieme per portar loro la solidarietà di tutta la nostra comunità. Hanno ringraziato per l’accoglienza dello Stato italiano, ma hanno un unico desiderio nel cuore: tornare nelle loro case. Alcune mamme erano assenti perché hanno già trovato lavoro, magari in altri alberghi della zona, e hanno affidato la custodia dei figli alle altre mamme presenti. San Mauro Pascoli si conferma una città solidale». «È l'unico punto Cas nell'Unione Rubicone e Mare che è dedicato interamente ad ospitare gli ucraini – sottolinea anche Manuele Broccoli direttore dell’Asp – un albergo intero che ha aderito al bando della Prefettura ed è quest’ultima che sceglie gli ospiti da inviare nella struttura. La società Il Sorriso ha in gestione vari altri Cas, sia nelle Marche e sia nel riminese, anche se in questo caso sono profughi soprattutto provenienti dall’Africa. Poi va ricordato che sul territorio dei nove Comuni dell’Unione Rubicone e Mare abbiamo altri 400 ucraini ospitati generosamente dalle famiglie. Alcuni sono in appartamenti che le famiglie hanno messo a disposizione gratuitamente e altri sono invece stati accolti all'interno delle stesse famiglie. Fino ad un mese fa il numero degli ucraini era addirittura 500. Poi una parte ha deciso di rientrare in patria, vuoi perché sentiva la mancanza dei parenti rimasti in Ucraina, vuoi perché magari provenienti da zone dove la guerra attualmente si è allontanata. Anche queste ospitalità gratuite delle famiglie sono un gran bel segnale di solidarietà».

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