San Mauro, bocciato di nuovo il ricorso contro il maxi allevamento

È finita con una sconfitta definitiva la battaglia legale combattuta dal comitato cittadino di San Mauro Pascoli “Lasciateci respirare-Stop allevamenti intensivi” contro i grandi capannoni pieni di polli che hanno acceso gli animi fin dalla presentazione del progetto. Il ricorso presentato al Consiglio di Stato non è stato accolto. Lo ha annunciato ieri, sulla propria pagina Facebook, il comitato stesso, dichiarando che questa decisione presa dai giudici amministrativi di secondo grado lascia «tanta amarezza e delusione».

A questo punto, visto che «le sentenze vanno rispettate», il combattivo gruppo che contesta il maxi allevamento alza bandiera bianca, ma promette che terrà gli occhi aperti. «Vigileremo attentamente - dichiara - su ciò che accadrà nel maxi allevamento intensivo di circa 15.000 metri quadrati dove sarà allevato circa 1 milione e mezzo di polli». Questo - è l’avvertimento lanciato fin d’ora- significa che «non esiteremo a denunciare eventuali irregolarità». A partire dalla «barriera verde che avrebbe dovuto mitigare e proteggerci dalle polveri sottili e che e praticamente è inesistente».

Segue una dura valutazione di natura politica: «Questa azienda insalubre di primo grado è il regalo dell’amministrazione del sindaco Luciana Garbuglia, di cui i cittadini di San Mauro Pascoli avrebbero volentieri fatto a meno». La riflessione si chiude con lo sguardo proiettato alle prossime elezioni: «L’auspicio sincero è che la prossima amministrazione comunale abbia più a cuore e metta al primo posto la salute e il benessere dei propri cittadini, del territorio e degli animali». Al di là della pronuncia del Consiglio di Stato, il comitato resta convinto che «i danni ci saranno eccome» e rimprovera a chi governa San Mauro di avere messo al primo posto «l’interesse privato di un singolo imprenditore» invece che quello dell’ambiente e dell’intera comunità.


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