Una voce per San Marino: big, boom social e tante gaffe

San Marino

SAN MARINO. Il contest “Una voce per San Marino”, giunto alla terza edizione, ha decretato sabato presso il Teatro nuovo di Dogana il rappresentante del Titano all’Eurovision, in calendario dal 7 all’11 maggio in Svezia. Il festival in salsa sammarinese inizia con spettacolari inquadrature del Titano immerso nella nebbia mentre i vincitori del 2023, i Piqued Jacks, infiammano il palco con il nuovo successo “Aria”. Il conduttore Biggio, spalla di Fiorello a “Viva Rai 2”, confessa «di venire da fan» dopo aver seguito le prime edizioni accoccolato «sul divano con la copertina». Ma qualcosa si inceppa e non ricorda i nomi dei segretari di Stato schierati in prima fila. Prima è il valzer degli imprevisti, poi è la tecnologia a lasciarlo a piedi. A un minuto scarso dall’inizio, la scaletta con gli artisti segna per tutti lo stesso numero, l’uno. Biggio ci mette del suo dimenticando di presentare la giuria e saltando il settimo cantante in gara mentre la collega Melissa Greta Marchetto lo bacchetta. A riscuotere il pubblico dal torpore provvede l’esibizione della sammarinese Kida nonché l’omaggio di Filippo al compianto papà, Ivan Graziani, di cui ha arrangiato testi inediti. Ma va di male in peggio. Una delle ultime inquadrature vede i presentatori accasciati per terra, stremati, con i Jalisse che non compaiono a ritirare il riconoscimento per il miglior look e le premiazioni speciali interrotte in tronco. «Credo che un momento televisivo così non ci sia mai stato», allarga le braccia Biggio incredulo, mentre Pedini ribatte con autoironia “Tutto a posto”. Ma il conduttore, poco avvezzo alla liturgia di uno show senza improvvisazione, ci va giù pesante.

Vittoria social

«Inutile far finta che tutto vada bene, è un disastro», si arrende Biggio che, in modalità maestro dalla penna rossa, impartisce lezioni ai tecnici, salvo scordare di continuo il nome della valletta. Fortuna vuole che i suoi inviti a scatenarsi sui social raggiungano l’obiettivo. Il concorso è stato primo Trend topic su X in Italia per tutta la serata. Oltre 23mila i commenti con l’hashtag “Una voce per San Marino”. Quanto alla diretta su Youtube si registrano 70mila visite con un picco di 5500 utenti in contemporanea. Tutti fremono per ascoltare la Berté che conquista 10mila visualizzazioni Facebook e la standing ovation dal vivo ma devono sorbirsi la pubblicità perché «c’è stato un imprevisto, non è colpa nostra», poi vanno in onda due volte i recap dei cantanti. Le lancette corrono e le facce degli spettatori si fanno perplesse. Biggio è in debito cronico di saliva e finisce per tirar troppo la corda. La collega tampona, mantenendo l’aplomb, salvo essere colta dalla ridarella nervosa quando l’audio fa cilecca.

Big salvatutto

A salvare il salvabile sono i big: da Albano che racconta del suo amore per il Titano alla grinta di Marcella Bella. Stempera le tensioni il coro dell’Antoniano, poi è Riccardo Cocciante a strappare applausi a scena aperta nel medley dei più grandi successi al piano mentre volteggiano rose su sfondo cinereo. Due le apparizioni sul palco da 4 canzoni l’una. In pratica un miniconcerto, tutti in piedi per cantare Margherita a cappella. All’arrivo dei presentatori, resta seduto per evitar confronti con la chilometrica presentatrice, poi si schermisce, ricordando il percorso da autodidatta. Chapeau ma non basta. Le difficoltà, non i gorgheggi, vanno in crescendo. Sul brano più radiofonico Biggio dimentica di decretare il vincitore, tra i capricci del ledwal e la platea che rumoreggia sul secondo posto della Berté che vira sull’ironia: «Il mio ex Björn Borg non mi voleva in Svezia». Le risate le assicura l’Accademia sammarinese con il “Tataata” rilanciato dal comico Massimo Boldi in platea, seguono l’excursus sulla storia della Nazionale e un assaggio di danze sportive. La maratona di oltre 4 ore volge al termine e finisce con le preghiere della “dolce” metà di Fiorello che straccia la busta e bacia chi arriva puntuale. Intanto è medaglia di bronzo per La Rua. La suspence è rovinata dal verbo “vincono”. Si invitano gli istrionici Megara a concedere il bis di “11:11” , peccato che gli strumenti degli spagnoli siano spariti dal palco. Biggio bofonchia tra i denti: «Questa pagina di tv entrerà nella storia». E magari ha ragione. Sipario.

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