Sanzionata nave con bandiera di San Marino: riforniva gli Houthi di carburante

Sanzione dall’Ofac a Tulip BZ, nave battente bandiera sammarinese. Il Registro navale del Titano però l’aveva già cancellata lo scorso 28 aprile. L’attribuzione dipende quindi da siti non aggiornati in tempo reale. Stando a “ShippingItaly”, quotidiano online di trasporto marittimo, Tulip BZ avrebbe trasportato gpl, oltre a prodotti petroliferi per l’Iran, per gli Houthi, gruppo armato dello Yemen, di confessione prevalentemente sciita, anti Usa e anti Israele.
Ricapitolando
San Marino è Stato membro dell’Imo, International maritime organization, dal 2002 e ha ratificato le principali convenzioni marittime internazionali. Nel 2021 San Marino Ship Register è approdato nel settore marittimo aprendo le porte alla registrazione di unità commerciali e da diporto per un pubblico internazionale. Con circa 70 unità mira a profilarsi come eccellenza nel settore marittimo vantando non volumi ma armatori di prestigio. Nel 2024 ha concluso il processo per diventare Stato membro del gruppo di lavoro Risc (Registry information sharing compact) che include i principali registri navali del mondo come Liberia e Panama.
La vicenda
Prima di ripercorrere l’accaduto Gianluca Tucci, direttore del Registro navale fa un passo indietro: «San Marino - spiega - applica le sanzioni europee e delle Nazioni unite nonché su base volontaria quelle britanniche e le americane Ofac (Office of foreign assets control). Già lo scorso anno - prosegue - abbiamo rifiutato la registrazione di oltre 35 armatori sanzionati e di 70 navi che avrebbero raddoppiato i nostri numeri». Riguardo ai sistemi software di Intelligence della Repubblica vengono allertati appena una nave (ovvero un armatore iscritto) è sottoposta a sanzione. Da qui l’immediata cancellazione dal registro senza investigazioni. Quanto a Tulip BZ «era sotto osservazione dal 5 aprile e diffidata dal Titano a entrare in Yemen». Il motivo? «Secondo l’Intelligence statunitense era intenzionata a operazioni non consentite». «Hanno negato - conclude - ma il 28 aprile appena gli Usa li hanno sanzionati abbiamo inviato la comunicazione della cancellazione».