San Marino, trenino biancoazzurro: binario prolungato e restyling della stazione

Il trenino biancoazzurro cambia marcia: al via il prolungamento del percorso e la riqualificazione della vecchia stazione. Mentre l’obiettivo finale è quello di recuperare la tratta fino a Borgo Maggiore, zona Baldasserona, integrandola con la funivia.
Il progetto
Nuova vita per la ferrovia che, inaugurata il 12 giugno 1932, collegò San Marino a Rimini (dove viaggiavano ancora le vaporiere) fino al 26 giugno del 1944 quando le squadriglie inglesi della Desert Air Force sganciarono 263 ordigni sulla Serenissima Repubblica. Ben 63 i morti, numerosi i feriti mentre salta in aria il segmento ferrato tra Valdragone e Domagnano. Nonostante l’attacco, le gallerie offrirono ancora rifugio, durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. La linea a scartamento ridotto macinava 32 chilometri, i primi 12 all’interno del territorio sammarinese. E oggi è possibile tentare un tuffo nel passato salendo a bordo della motrice AB03, 1.500 metri nella Galleria Montale, per rivivere le gesta di un gioiello della tecnica ferroviaria, a trazione elettrica.
Un sogno su ruote
Ora le segreterie di Stato per il Territorio e per il Turismo annunciano «con soddisfazione» l’avvio della fase esecutiva per il prolungamento di cento metri del percorso del Trenino e la riqualificazione dell’area Vecchia Stazione. Il progetto prevede l’estensione del binario fino al punto in cui sorgeva l’antica Stazione. Si tratta «di un piccolo ma significativo intervento, che valorizzerà ancora l’area, aumentandone attrattività turistica e culturale, mantenendo il parcheggio dei pullman turistici dell’ex stazione». L’intervento - al via da inizio 2026 - sarà realizzato in piena compatibilità «con le esigenze logistiche e urbanistiche della zona» e si accompagnerà a un’opera «di riqualificazione generale» dell’area. In parallelo è attivo un tavolo di lavoro con la Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane, per la progettazione «del più ampio e ambizioso prolungamento del tracciato fino a collegare Borgo Maggiore con Città».
Risale infatti al settembre 2022 il provvedimento, firmato dall’allora ministro Massimo Garavaglia, per finanziare a fronte di 2 milioni di euro, studio di fattibilità e progettazione per la riapertura della ferrovia. «Vogliamo restituire alla collettività un simbolo del passato, proiettandolo nel futuro con uno sguardo attento alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio», afferma Ciacci. «La ferrovia – aggiunge Pedini Amati - è parte della nostra storia e può diventare un asse moderno di mobilità dolce e attrattività turistica».
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