Utenze a tariffe ridotte: negate a tante famiglie per una scorretta interpretazione del Governo: «Sosterremo a breve una “causa pilota”». Ci va giù pesante l’associazione Sportello consumatori Csdl affermando «che viene sistematicamente negato alle famiglie in difficoltà il diritto di accedere alle tariffe sociali per le bollette di acqua, luce e gas», sancito dall’articolo 4 del Decreto 93 del 2023. Per questo, prosegue la sua disamina l’assoconsumatori, verserebbero in situazione di ulteriore disagio i nuclei familiari con reddito imponibile pro capite inferiore a 9mila euro, una soglia peraltro aumentata di recente. Il motivo, non la mandano a dire, risiederebbe «in una scorretta e arbitraria interpretazione da parte del Governo».
San Marino, Sportello Consumatori: “Tariffe ridotte negate a chi è in difficoltà”
I conti non tornano
Ma facciamo un passo indietro. Il decreto a cui si fa riferimento era stato emanato «con l’obiettivo di fornire un sostegno a tanti nuclei familiari o singoli cittadini in difficoltà economiche dimezzando di fatto l’importo delle tariffe delle utenze domestiche». Tuttavia, questa l’accusa dall’associazione, tale finalità sociale viene del tutto vanificata. Nonostante l’aiuto fornito a molti cittadini nella compilazione della modulistica, le risposte dell’Aass (azienda autonoma di Stato per i servizi pubblici) sono state negative. Il motivo? «Ruota intorno al principale dei requisiti, che per la norma è il reddito imponibile procapite familiare». Il Governo, invece, «disattendendo il Decreto ha dato indicazione all’Aass di tenere conto del reddito lordo che ha un importo più alto». Un’arbitrarietà inaccettabile, rimarcano, ma anche «un abuso perché le norme non vanno applicate in modo discrezionale».
Da qui la battaglia in punta di diritto. «Sosterremo una “causa pilota”, per richiedere la corretta applicazione del Decreto consentendo così l’accesso alle tariffe agevolate a tutte le famiglie che ne abbiano i requisiti».