San Marino, riforma Igr, il governo tira dritto

San Marino

Riforma Igr, il governo tira dritto nonostante due mobilitazioni generali. Introdotte nuove detrazioni per babysitter e prodotti per l’infanzia, cancellate le spese veterinarie. Volge alle battute finali, in commissione Finanze, l’esame del progetto di legge relativo alla riforma dell’Igr. Già durante la mattinata di ieri sono stati approvati gli articoli dal 42 al 50. A nulla sembra valsa quindi la discesa in piazza di 8mila persone che il 7 ottobre hanno riempito piazza della Libertà a solo due settimane dal precedente sciopero che ne ha contate 10mila.

Tra i punti più criticati dall’opposizione c’è la limitazione delle donazioni ai soli enti residenti sul Titano, ritenuta un freno alla solidarietà oltreconfine. Quanto alla maggior celerità della riscossione, la minoranza ha denunciato l’assenza di strumenti adeguati per eseguirla «dai software al personale sino alla cooperazione internazionale».

Intanto è stata fissata al 31 ottobre la scadenza per i rimborsi Igr in coerenza ai tempi dell’Ufficio. Per il Governo si tratta «di rendere certa una scadenza che nella prassi cade tra settembre e ottobre», per l’opposizione invece è «uno slittamento che pesa sulle famiglie e sanerebbe un ritardo strutturale, invece di risolverlo». Il segretario di Stato alle Finanze, Marco Gatti, ha argomentato che, con circa 13mila posizioni a rimborso e i necessari controlli incrociati, «servono tempi congrui»; dalla minoranza chiedono comunque una scadenza «più ravvicinata e investimenti sull’ufficio». Aumentano, nel frattempo, i sostegni per incrementare la natalità, mentre calano le attenzioni per i quattrozampe. Ad unirsi al coro del dissenso è la protezione animali sammarinese (Apas) che lamenta l’eliminazione delle spese veterinarie dalle deduzioni fiscali.

«Le cure veterinarie - ribadiscono da Apas - non sono un lusso, ma una necessità primaria per garantire salute, sicurezza e prevenzione, anche dal punto di vista sanitario pubblico». Negli ultimi anni oltretutto si registra un aumento delle rinunce di proprietà, spesso motivate da situazioni economiche difficili. Oltre al danno la beffa, notano che negli ultimi anni numerose Istanze d’Arengo sul tema sono state respinte «con la motivazione che la questione sarebbe stata affrontata nella riforma Igr».

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