«Qual è l’ubicazione esatta del “Museo del trenino storico”, il numero di visitatori e gli incassi nell’ultimo quinquennio?». E ancora: «Qual è l’identità dei suoi proprietari e curatori? E quali sono i risultati attesi dalla spesa di 500.000 euro per valorizzarlo mediante l’allungamento di un binario morto?». Sono alcuni dei chiarimenti che Rete avanza per voce dei consiglieri Emanuele Santi, Gian Matteo Zeppa, e Giovanni Maria Zonzini, i quali hanno presentato una interrogazione al Congresso di Stato. Nel mirino dell’opposzione finisce infatti «la delibera del Congresso di Stato numero 26 del 28 ottobre 2025, con la quale lo stesso Congresso ha sottratto 500.000 euro al fondo per la gestione dei parchi e del verde pubblico per destinarli al fondo per il recupero delle gallerie e rotabili di Borgo Maggiore e San Marino Città». Il progetto, sostengono, «così finanziato risulta, da dichiarazioni pubbliche, essere finalizzato all’allungamento di circa cento metri del binario morto su cui giace il Treno bianco azzurro per condurlo fino al cuore del Piazzale Stazione, qualunque cosa si intenda per “cuore” di un piazzale». Rete poi punta il dito sul fatto che «questo “Museo del trenino storico” non è segnalato su alcuna guida turistica e che non è reclamizzato sul sito di promozione turistica curato dall’Ufficio del Turismo, il quale non lo menziona neanche nelle pagine dedicate al Trenino e alla Galleria Montale; più in generale, di detto museo non risulta alcun riferimento pubblico su internet al di fuori delle esternazioni del Segretario di Stato, Federico Pedini Amati». L’opposizione è quindi andata a fare un sopralluogo presso il “Piazzale Stazione”, «e risulta essere ivi presente un edificio all’interno del quale sono alloggiati bagni pubblici e la sede di un’associazione culturale, senza indicazione né traccia di museo alcuno».
San Marino, rete sul Museo del trenino storico: “Non c’è alcuna traccia, ma spesi 500mila euro”