San Marino, polpette letali al cane della protezione civile: “Atto ignobile avvelenare Murdock”

San Marino
  • 07 giugno 2025

«Punire i responsabili e rafforzare le misure di prevenzione». Sono queste le priorità sull’agenda del segretario al Territorio, Matteo Ciacci, deciso a lavorare «senza sosta» per assicurare che il territorio «resti un luogo sicuro per tutti» dopo l’ennesimo avvelenamento di due cani che ha funestato la comunità, culminando nella tragica perdita di Murdock, «valoroso cane da soccorso della protezione civile». Una drammatica sequenza di eventi che ha generato un sentimento «di profonda inquietudine fra i cittadini». Inquietudine che le istituzioni comprendono e condividono «appieno». La lunga scia di odio, iniziata nel 2011, viene ripercorsa fino all’ultima «crudeltà disumana» dal partito di maggioranza Libera, che ricorda come quasi tutto il territorio, in primis le zone di Faetano e Fiorentino, sia stato colpito dal cosiddetto killer dei cani, che ora risulta agli arresti domiciliari. Poi uno sguardo alle recenti modifiche al codice penale approvate lo scorso aprile, che introducono sanzioni più severe per chi maltratta o avvelena animali. L’Unione volontari di protezione civile, dal canto suo, chiede alle autorità competenti «di fare tutto il possibile per identificare e perseguire i responsabili di questo atto ignobile». Murdock era una cane da ricerca addestrato per localizzare resti umani e, al di là della sofferenza per la morte di un membro della propria famiglia, «l’avvelenamento di un cane da soccorso o da ricerca - rincarano - è un atto gravissimo e condannabile perché sono soggetti che meritano non solo la nostra ammirazione ma soprattutto rispetto e protezione».

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