San Marino, più soldi e più tutele: i lavoratori dicono sì al contratto industria

Contratto industria, un “sì” quasi bulgaro al referendum. Buste paga più pesanti e con gli arretrati ma anche stesse condizioni e diritti per tutti, siano lavoratori sammarinesi o frontalieri. È stato fissato un aumento del 9,7% in 5 anni (anziché in 2 come sancivano i precedenti rinnovi) a cui si aggiunge il 4% di recupero dell’inflazione degli anni precedenti. Previsto poi per i dipendenti con più di 11 anni di anzianità presso la medesima azienda anche un premio di fidelizzazione sul 2,5% della retribuzione tabellare. Più in generale, l’intesa punta a garantire per i prossimi cinque anni la riconferma di un meccanismo volto al mantenimento del potere di acquisto delle retribuzioni. Gli aumenti, infatti, saranno assoggettati a verifica biennale, così da appurare eventuali scostamenti dall’inflazione registrata. Nel frattempo, l’esito referendario sarà passato al setaccio dal Comitato garante per certificare la validità del voto.
Lotta alle molestie sul lavoro
A darne notizia è la Federazione Industria che racchiude i tre sindacati del Titano: Cdls, Csdl e Usl. «È il punto di arrivo - scrivono in una nota - al termine di una lunga serie di assemblee sui posti di lavoro terminate nella giornata di giovedì scorso. Il testo unico del contratto collettivo Industria è stato sottoscritto il 24 luglio 2024 e fin da subito applicato dalla maggior parte delle aziende afferenti con effetto retroattivo al primo gennaio e validità quinquennale». Nei programmi e impegni assunti dalle parti, sia sindacali che datoriali (Anis e Osla), oltre ai lavoratori, c’è anche la definizione di iniziative comuni di comunicazione, attuazione e sensibilizzazione del “Piano nazionale pluriennale sulla eliminazione della violenza, delle molestie e delle discriminazioni nel mondo del lavoro”. Di primo piano, prosegue la nota, anche l’attivazione «dei tavoli previsti dalla nuova piattaforma sulle implicazioni dell’Intelligenza artificiale sul lavoro» ma anche sull’incremento degli interventi «di Welfare a favore dei lavoratori attraverso il Fondo servizi sociali» specie in caso di fallimento dell’azienda, destinando mezzo milione di euro nell’arco della vigenza contrattuale per assicurare il 50% dei crediti dei dipendenti che siano divenuti inesigibili. Dopo l’estate le Federazioni Industria avvieranno la stessa procedura di consultazione sui luoghi di lavoro per il contratto dell’Artigianato.