«Abbiamo ricevuto la segnalazione di alcuni presunti avvelenamenti al Parco Ausa di Dogana». Inizia così la nota diffusa da Apas (associazione protezione animali San Marino). Quanti speravano che, dopo l’arresto del killer dei cani, avvenuto nell’aprile scorso, si sarebbe chiuso un tragico capitolo della storia del Titano dopo la sistematica uccisione, a partire dal 2011, di oltre 40 cani, si trovano ancora a fare i conti con frequenti segnalazione di bocconi letali, l’ultima delle quali era giunta due settimane fa con tanto di foto scattate in strada Caiese, ma sul territorio italiano. In molti, dunque, si dicono certi che sia in giro un emulatore o un complice del responsabile, finito in manette, che ne continuerebbe il modus operandi, metodico e crudele. Una prospettiva che getta scompiglio tra chi ha animali domestici e risveglia traumi in quanti hanno già assistito impotenti alla morte della propria bestiola tra sofferenze atroci, costretti a andare avanti in un clima di sospetto e paura.
«Stiamo verificando le informazioni ricevute, tra l’altro, su una cagnolina che non starebbe bene – spiega Emanuela Stolfi, presidente di Apas -. Nell’attesa di dati certi ed effettivi, in particolare sulle cause che hanno innescato tutto, la cautela è d’obbligo e invitiamo tutti i cittadini a prestare la massima attenzione durante le passeggiate con i quattrozampe al seguito».
Si raccomanda, scendendo nei dettagli, di tenere i cani al guinzaglio e di fare attenzione anche a eventuali esche o cibo sospetto a terra, segnalandone subito l’eventuale presenza alle autorità competenti. Se un animale d’affezione mostrasse poi sintomi sospetti, occorre prendere contatto immediatamente con il veterinario più vicino, senza frapporre indugi. Stolfi, tuttavia, non è in vena di allarmismi: «Al momento non possiamo contare su riscontri oggettivi. Le forze dell’ordine non hanno rinvenuto esche, nella zona indicata, e al servizio veterinario non risultano segnalazioni di sorta. In sostanza, a bocce ferme, speriamo tutti che si tratti di una notizia falsa, o errata».
Per segnalazioni eventuali, contattare la Centrale operativa interforze al seguente numero telefonico: 0549 888888.