San Marino nell’Unione europea: ultimi tasselli prima dell’accordo

San Marino

«Chi non è d’accordo sull’intesa con l’Europa, non farà parte della futura maggioranza». Sgombra il campo dai dubbi il segretario al Turismo, Federico Pedini Amati durante la seduta del Consiglio svolta venerdì mattina. Ad accendere i toni è il documento programmatico che riguarda l’accordo di associazione con l’Unione europea.

Controcanto

«È in via di completamento – premette il segretario agli Esteri Luca Beccari - la predisposizione di un testo pilota che sarà condivisibile e pubblicabile in base a tempi tecnici che dipendono dalla Commissione: ci aspettiamo di ottenerlo tra la fine di marzo e la prima metà di aprile». Sui tasselli da aggiungere spiccano un potenziamento della missione a Bruxelles con personale stabile oltre a una riorganizzazione della Pubblica amministrazione per la gestione dell’accordo. «Sarà fondamentale - rimarca ancora Beccari - definire un passaggio di verifica perché non possiamo permetterci leggi che ci discostano dall’acquis». Sulla Corte di Giustizia le regole di procedura andranno integrate per il riconoscimento delle sentenze oltre che per consentire al tribunale di avvalersi della Corte. Tra le riforme urgenti riconosce quella sulle residenze mentre propone di aiutare il comparto finanziario «tramite una strategia Paese che acceleri il percorso».

Dai banchi della Dc Pasquale Valentini sollecita l’adozione di un «programma di attuazione operativo». Far partecipare i cittadini ai processi decisionali resta fondamentale per Giuseppe Maria Morganti, consigliere di Libera, che teme ulteriori ritardi per le elezioni europee di giugno.

La formazione asse portante

«Una delle direttrici principali è investire nella conoscenza, dunque nella formazione» è l’indicazione del segretario alla Cultura, Andrea Belluzzi. Per quanto riguarda le segreterie di Stato, propone poi «una delega agli Affari europei che parli sia alla pubblica amministrazione che al mondo economico».

«Non possiamo rimanere isolati dal resto del mondo», conferma Michele Muratori, suggerendo il Liechtenstein come modello ideale. Per Giovanni Zonzini di Rete l’obiettivo «è avere un sistema bancario, che presti denaro a tassi di interesse simili a quanto avviene fuori dai confini».

A notare un salto di qualità è invece Pasquale Valentini. «È come – dice - se finora avessimo voluto comprare una Ferrari per partecipare al Gran Premio e oggi ci confrontassimo sulla squadra».

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