San Marino, il presidente di Anis: “Il passaggio all’Iva è una strada obbligata”

San Marino

«Il passaggio all’Iva è una strada pressoché obbligata per il Titano». Ripercorre temi di stringente attualità la riflessione a 360 gradi di Emanuele Rossini, presidente di Anis (Associazione nazionale industria San Marino) che con cauto ottimismo guarda all’imminente accordo di associazione all’Unione europea.

Rossini, qual è l’andamento del secondo semestre delle ditte associate e quali sono le prospettive per il prossimo?

«Le aziende associate Anis operano in diversi ambiti del settore manifatturiero fino ai servizi e all’edilizia, per cui, soprattutto in questa fase di incertezza sui mercati, non può delinearsi un trend uniforme. Detto questo, come sta avvenendo in tutta l’area europea e non solo, si registra un leggero calo dei fatturati conseguente al calo della domanda e dei consumi. Le imprese di San Marino, però, come già avvenuto con la pandemia, stanno reagendo molto bene, dimostrandosi solide e resilienti. Lo ha confermato di recente anche il Fondo Monetario Internazionale, analizzando i numeri del settore privato che da ormai tre anni a questa parte si mantengono su livelli molto alti per quanto riguarda in particolar modo l’occupazione. Forti di questi dati, alla luce di ciò che sta avvenendo nel mondo, posso dire che ci apprestiamo ad affrontare le prossime sfide con cauto ottimismo. Se l’andamento dei mercati è caratterizzato da incertezza, siamo fiduciosi sulla imminente prospettiva che deriverà dall’integrazione nel mercato unico europeo che rappresenta il principale sbocco commerciale delle aziende sammarinesi grazie all’Accordo di associazione che auspichiamo andremo a firmare e ratificare a breve. Con tale accordo si aprono infatti prospettive interessanti, a patto di saperle cogliere. E per farlo al meglio dobbiamo essere pronti con l’introduzione del sistema Iva».

Perché l’introduzione dell’Iva è un passo fondamentale per San Marino?

«Il passaggio all’imposta sul valore aggiunto è di fondamentale importanza perché faciliterebbe il dialogo delle imprese stabilite a San Marino con gli operatori di tutti gli Stati membri dell’Unione europea, in primo luogo l’Italia, che è il nostro principale mercato di riferimento. Se vogliamo che le imprese nazionali siano competitive rispetto a quelle estere il passaggio all’Iva è dunque una strada pressoché obbligata. Quest’ultimo aspetto è della massima importanza perché mettere in condizioni le imprese di operare efficacemente nei mercati esteri vuol dire essere anche in grado di attirare imprenditori nel nostro territorio, con vantaggi del tutto evidenti per la nostra collettività sia in termini occupazionali che di incremento della ricchezza del Paese. In secondo luogo, ma non meno importanti, sono le caratteristiche tecniche dell’imposta che ne hanno determinato il successo a livello planetario. Per come è strutturata l’imposta non grava sui soggetti passivi, ma solo sul consumatore finale. Questo principio di neutralità fiscale è cruciale per evitare distorsioni nell’economia e garantire equità tra le diverse tipologie di operatori. Non solo, l’esistenza di aliquote differenziate consente di modulare l’imposta in base alla tipologia di bene o servizio, favorendo settori strategici (ad esempio, beni di prima necessità) e riducendo l’onere fiscale sui consumatori per prodotti essenziali. Infine, consente una maggiore efficienza amministrativa soprattutto se sarà adottata la fatturazione elettronica anche per le transazioni interne».

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