Caso Josè Altafini. La Segreteria per lo Sport della Repubblica di San Marino respinge le accuse: “Non spendiamo un euro”.
“La Segreteria di Stato per lo Sport - si legge in una nota - interviene con la necessaria chiarezza per disinnescare la narrazione distorta che ha alimentato sterili polemiche, in merito all’incarico conferito al celebre campione José Altafini. Tali ricostruzioni fantasiose, che legano impropriamente la gestione delle finanze pubbliche a presunti sprechi e speculazioni, non solo mancano di qualsiasi fondamento reale, ma finiscono per proiettare un’immagine fuorviante della Repubblica all’estero. Chi diffonde intenzionalmente tali inesattezze dimostra una scarsa sensibilità verso la tutela del buon nome e della credibilità internazionale di San Marino.
La collaborazione con il signor Altafini poggiava su un pilastro strategico: arricchire la rosa di atleti sammarinesi identificando potenziali campioni con radici nel Titano, distribuiti nelle comunità sammarinesi all’estero. L’idea, lungimirante e ben definita, mira a replicare e superare i successi recenti, come le medaglie olimpiche e le prestazioni di atleti di origine sammarinese. La Segreteria intendeva utilizzare la statura e il carisma globale di Altafini per stringere un patto di collaborazione con le comunità internazionali, in particolare per avviare missioni di scouting e promozione in aree nevralgiche come l’America e il Sudamerica, agendo in sinergia con la Consulta dei Sammarinesi all’Estero e figure interne al Paese”.
“A smentire con decisione la più grossolana delle affermazioni - continua la nota - si ribadisce che nessun compenso è stato corrisposto a José Altafini. Contrariamente a quanto irresponsabilmente veicolato, la delibera approvata non prevede l’elargizione di 30.000 euro, ma fissa un tetto massimo di spesa di 23.000, destinato a coprire i costi logistici di viaggio, vitto e alloggio, funzionali allo svolgimento delle attività promozionali e di scouting. Si trattava, dunque, di un impegno di sostegno verso la Repubblica. Va specificato che Dal momento che il progetto non ha avuto un avvio operativo, l’esborso verso Altafini è stato pari a zero.
Le insinuazioni riguardo una presunta “revoca” dell’incarico sono ugualmente infondate. L’interruzione della collaborazione, per altro di fatto mai avviata è stata determinata da cause di forza maggiore, legate a motivi personali e logistici del signor Altafini, il quale ha comunicato già diverse settimane fa, la sopravvenuta impossibilità di sostenere i lunghi impegni di viaggio previsti, agendo con la massima onestà e responsabilità. Un uomo che ha dedicato la sua vita all’eccellenza dello sport, abituato a confrontarsi con il professionismo di più alto livello, ha dato prova di integra condotta, scegliendo di non dare seguito a un mandato che non avrebbe potuto onorare pienamente. La Segreteria desidera esprimere profonda gratitudine a José Altafini, che si è dimostrato un amico leale della Repubblica, di una tempra ben diversa da chi, con leggerezza, ha alimentato polemiche infondate e destituite di ogni più lontano fondamento. L’idea alla base dell’iniziativa, volta a individuare nuovi talenti in ogni parte del mondo per rappresentare i valori sportivi e l’identità sammarinese, non è per nulla tramontata e sarà presto cristallizzata anche nell’imminente Legge Quadro sullo Sport in sinergia con il Comitato Olimpico Nazionale”.
Il Segretario di Stato per lo Sport, Rossano Fabbri, ha commentato in merito: «La polemica è stata montata su cifre inesistenti e motivazioni false. Separando la futilità del dibattito dalla sostanza, emerge con nettezza la qualità strategica del nostro approccio: estendere l’identità sportiva di San Marino oltre i confini, includendo le comunità sammarinesi all’estero come risorsa per il nostro movimento olimpico. I risultati ottenuti, le medaglie e i successi olimpici, ci impongono di guardare avanti. Continueremo a operare con la massima trasparenza e correttezza amministrativa, concentrando le nostre energie sulla crescita dello sport nazionale e respingendo ogni tentativo di distrazione per fini meramente politici, volti solo a minare la credibilità e la reputazione del nostro Paese.»