San Marino, prima la crisi politica e poi confronto sul bilancio

San Marino

SAN MARINO. Prima si apre la crisi di governo e poi il Pdcs si siede al tavolo per ragionare di legge di bilancio. Dopo l’incontro di venerdì fra i rappresentanti dei partiti di maggioranza e i partiti di opposizione, nel quale il Pdcs ha «nuovamente ribadito la posizione espressa dalla Direzione, anche alla luce delle dichiarazioni che i gruppi di maggioranza stanno rendendo pubbliche, siamo costretti a ripetere con determinazione le nostre valutazioni».

Via allora. «Il primo atto di responsabilità da cui può far partire un ragionamento comune sulle modalità per dare al Paese una legge di bilancio che eviti l’esercizio provvisorio per il 2020 - recita una nota del Pdcs - è quello che renda ufficiale l’apertura della crisi politica».
Nello specifico. «Abbiamo già detto che non potrà essere l’attuale esecutivo a guidare i passaggi che rendano possibile una nuova conduzione e che per parlare di ampia condivisione delle scelte importanti che incombono è necessaria una consultazione elettorale che faccia chiarezza sulla confusione presente». A maggior ragione si «può pensare che senza questa chiarezza istituzionale sia possibile affrontare oggi in tutta fretta le riforme che fino ad ora sono state rinviate né che si possano attuare quegli interventi di risanamento della finanza pubblica ormai inderogabili». Per questo il Pdcs ribadisce che «solo quando sarà formalizzata la fine di questa legislatura potrà tornare disponibile a sedersi ad un tavolo comune per dare al Paese una legge di bilancio che eviti l’esercizio provvisorio e che quel tavolo potrà diventare l’ambito di un nuovo metodo di condivisione solo quando, tramite elezioni, prenderà avvio una nuova gestione politica».

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