"Poltronaro a chi"? Volano gli stracci in politica a San Marino

San Marino

«Poltronaro a chi?». Volano gli stracci tra Libera e il Segretario di Stato Federico Pedini Amati. A innescare la miccia il Palace hotel che ha chiuso i battenti e la perdita della stella Michelin dopo la decisione dello chef Luigi Sartini di concentrarsi sul catering, lasciando in stand by il ristorante Righi e la nota Osteria. Due cambi di rotta che per il partito di opposizione non vanno sottovalutati visto che «il rilancio turistico-commerciale passa anche dal potenziamento quantitativo e qualitativo delle strutture ricettive». Viste le circostanze, Libera sprona il «“poltronaro” Pedini toccato sul vivo a non lasciarsi andare ad una serie «di attacchi politici e personali a dir poco patetici e poco consoni al suo ruolo istituzionale». E rincara la dose, alludendo a presunti amici di famiglia: «Chiediamo al segretario a che punto sono le azioni di responsabilità degli amministratori del mondo bancario che hanno generato i dissesti negli istituti di credito».

«Basta strumentalizzazioni»

Sarcastica la replica di Pedini che definisce Libera l’armata Brancaleone che impugna comunicati fotocopia senza «messaggi da lanciare salvo la litania del “dovete andare a casa”». Prima dichiara che il Governo uscirà di scena «a legislatura completata e che non c’è un’alternativa in grado di affrontare meglio le attuali emergenze». Poi lancia la stoccata: «Se fossi davvero un “poltronaro”, non avrei fatto le scelte, molte impopolari, di cui sono orgoglioso, come lo sono di essere denigrato da un politico come Matteo Ciacci di Libera, che per garantirsi una poltrona fece saltare il suo stesso Governo per poi accorgersi che la poltrona non c’era più». E critica «il messaggio distorto fatto passare da Libera sui dati turistici della stagione», peraltro ottimi, ricordando risultati come il primo progetto sammarinese finanziato dall’Unione europea e il ripristino del trenino bianco-azzurro in rampa di lancio. Pollice verso quindi per «la strumentalizzazione delle scelte imprenditoriali per attaccare il Segretario di Stato, ruolo che – non la manda a dire alludendo a Ciacci - tanto avrebbe voluto ricoprire qualcuno». Pur riconoscendo che il turismo soffrirà l’addio di uno chef di grande valore come Sartini e la trasformazione del Palace Hotel in industria, ribadisce che bisogna accettare «le legittime scelte degli imprenditori». In linea la conclusione: «Cercheremo nuovi investitori perché a differenza di Libera crediamo nel valore del lavoro e non degli amici, che fecero sparire, a titolo d’esempio, 140 milioni del Fondo pensioni, danno che tutti i sammarinesi pagheranno per anni».

Matteo Ciacci reintegrato nel ruolo di segretario politico. La decisione è stata presa all’unanimità dal direttivo di Libera. Confermato, quindi, il pieno mandato al segretario Ciacci, mettendo fine alle speculazioni seguite al litigio del marzo scorso con la fidanzata «in una vicenda definitivamente chiarita ed archiviata» dopo l’istanza di archiviazione congiunta «per proseguire l’azione di forte opposizione a un Governo sempre più inaffidabile e incapace di fornire soluzioni a problemi sempre più drammatici e manifesti».

Intanto il segretario è già al lavoro per pianificare tutte le iniziative necessarie, tra cui la prossima assemblea programmatica «per confermare Libera come partito di riferimento dell’area riformista e progressista capace di accogliere istanze e preoccupazioni di cittadini, famiglie, forze sociali e imprese con l’obiettivo di costruire un’alternativa credibile all’attuale Esecutivo».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui