8 marzo, il Segretario Santi: «Sradicare i pregiudizi anacronistici»

SAN MARINO. Affermare la cultura del rispetto della donna contro pregiudizi anacronistici. Il Segretario di Stato per la Sanità, con delega alle Pari opportunità, Franco Santi, interviene in occasione della ricorrenza di oggi dell’8 marzo per rinnovare l’impegno della sua Segreteria «a promuovere e difendere le donne, i lori diritti, la loro tutela, il loro lavoro, il loro inserimento nei processi decisionali». Perché conseguire ciò «significa - sottolinea in una nota - aprire concretamente nuove prospettive di pace». Di qui l’invito a un maggior impegno «per promuovere il lavoro e la partecipazione femminile in tutti i settori e per garantire una società più equa, più accogliente, più solidale e più integrata». E ancora: «Il valore della Festa della donna - sottolinea il Segretario di Stato - ci offre una sintesi suggestiva delle enormi difficoltà che la condizione femminile ha incontrato nel suo lungo percorso di valorizzazione e affermazione». Anche se «il nemico da sradicare - prosegue - è sempre rappresentato da quel pregiudizio, ormai anacronistico, eppure ancora troppo diffuso nella collettività, che continua a considerare la donna in una posizione sociale più debole e vulnerabile rispetto all’uomo». Il Segretario Santi riconosce quindi come sia sempre più necessario adottare nuove strategie, «non necessariamente legislative». Diversamente, «ai pregiudizi occorre infatti contrapporre la forza rivoluzionaria di una cultura saldamente legata al rispetto del ruolo delle donne - evidenzia - e delle loro infinite potenzialità, come ci ricorda l’assemblea generale delle Nazioni Unite che ha espressamente inserito la parità di genere tra gli obiettivi prioritari dell’Agenda 2030». Anche l’Authority per le Pari opportunità interviene per ricordare che l’8 marzo «non è una festa - puntualizza - ma una data dedicata alla memoria di quelle donne che hanno sacrificato la loro vita per affermare il principio della dignità e parità della donna, nel mondo, nella società, nella storia, rispetto all’uomo».

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