Evasori, giro di vite a San Marino. Caccia aperta furbetti del Fisco
- 20 dicembre 2018

Pugno duro
L'intento è quello di far emergere quei redditi fino ad ora non dichiarati, per garantire non solo un necessario equilibrio dei conti pubblici, ma anche per perseguire una doverosa equità e giustizia sociale. Le nuove norme, una volta approvata la Legge di Bilancio, prevedranno pene più severe per i furbetti del Fisco. La legge, infatti, abbassa considerevolmente la soglia di punibilità sulla base della quale interviene la denuncia penale; i controlli bancari saranno più semplici in territorio e fuori territorio ed inoltre è stata prevista la possibilità dell’emanazione di apposito Decreto Delegato che preveda l’introduzione della fatturazione elettronica.
La rivoluzione
Entro il prossimo 30 aprile, gli uffici Informatica, Statistica e Tributario, dovranno perfezionare gli strumenti operativi in grado di acquisire e rielaborare tutte le informazioni utili agli accertamenti fiscali e all'individuazione di “aree di rischio”, valutando gli indicatori economici, patrimoniali e finanziari dei contribuenti.
«Sempre per una ragione di equità fiscale – dichiara il segretario di Stato alle Finanze, Eva Guidi – è nostra intenzione far emergere i capitali detenuti all’estero e non dichiarati dai contribuenti. Per farlo, faremo ricorso allo scambio automatico di informazioni previsto negli accordi internazionali, facendo diventare uno strumento utile al nostro Paese quel dispositivo di trasparenza a cui ci siamo uniformati da tempo, tanto temuto e demonizzato da chi invece aveva interesse a non seguire la strada della collaborazione fra gli Stati contro l'evasione fiscale e la lotta al terrorismo».