A San Marino in aumento i reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti

San Marino

SAN MARINO. Ancora un arresto per droga. Salgono a 6 i casi registrati negli ultimi 10 mesi a San Marino legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’ultimo, annunciato dal reparto operativo di Polizia Giudiziaria della Gendarmeria nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri mattina, è avvenuto mercoledì scorso nei confronti di un ragazzo di poco più di 20 anni, disoccupato, che ora si trova nel carcere dei Cappuccini. E’ stato fermato da una pattuglia, durante un normale controllo, mentre stava rientrando a San Marino da un confine secondario con l’auto del padre. Con sé aveva 27 grammi di marijuana e, da una successiva perquisizione dell’abitazione in cui il ragazzo vive assieme ai genitori, sono stati rinvenuti altri 23 grammi della sostanza, insieme a del materiale per il consumo e ad un bilancino di precisione che farebbe pensare allo spaccio. Anche la quantità, ha spiegato il Comandante del Reparto Operativo di Polizia Giudiziaria Stefano Bernacchia, indurrebbe a pensare all’attività illecita più che ad un solo uso personale e sono tuttora in corso le indagini per capire se la sostanza fosse destinata ad altre persone. Intanto nei confronti del ragazzo, che giovedì pomeriggio è stato ascoltato dal Commissario della Legge Antonella Volpinari, è stato confermato il fermo.

Nel corso della conferenza stampa è stato fatto richiamo ai dati degli ultimi 10 mesi relativi all’attività ad ampio raggio mirata all’uso e allo spaccio di stupefacenti. Sei, come già detto, gli arresti: a finire in manette 5 cittadini sammarinesi e un cittadino albanese, recidivo. Sono 31, invece, le persone denunciate a piede libero per introduzione in territorio ed uso di sostanze. In totale sono stati sequestrati 800 grammi di droghe tra cocaina, hashish e marijuana.

«Dati che possono avere una doppia lettura – ha spiegato il Tenente Bernacchia -. Da un lato possono dimostrare un aumento dei reati legati allo spaccio di stupefacenti, ma dall’altro possono dipendere anche da una sempre più alta professionalità nelle procedure che ci permettono di individuare questi casi».

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