Commissione Finanze, nessuna intesa sulla vendita Npl per sanare il buco Delta

SAN MARINO. L’ordine del giorno sulla vendita dei crediti Delta della maggioranza non trova la sponda dell’opposizione che si è vista respingere invece la richiesta di avere che qualche giorno di tempo per “metabolizzare” l’amaro boccone. È finita così, con punte di nervosismo e “battute da bar", la lunga giornata di mercoledì in Commissione consiliare finanze, riunita in seduta segreta per le audizioni con Domenico Trombone, presidente di Sgcd, la società di gestione dei crediti Delta, e con l’intero Cda di Cassa di Risparmio.

Perché no

Teodoro Lonfernini, Pdcs spiega che «solo mercoledì abbiamo potuto conoscere che è in fase avanzata una trattativa per la cessione dei crediti Delta di Carisp». Non è stato facile, chiarisce, ascoltare la relazione di 22 pagine letta dai vertici di Cassa di Risparmio «consegnata solo su richiesta» ai commissari che si sono comunque posti «in maniera propositiva», assicura. Alla fine, «abbiamo proposto una mozione d’ordine - prosegue Lonfernini - in cui chiedevamo tempo per approfondire le informazioni raccolte, da 10 giorni siamo scesi a una settimana, poi solo fino a lunedì, ma la richiesta è stata completamente rigettata dalla maggioranza». Mentre il Cda di Cassa non aveva espresso contrarietà. Non solo: i commissari di Adesso.sm avevano già pronto un Odg per completare la fase finale di cessione crediti che, una volta presentato in Aula, ha innescato grande nervosismo. «Siamo contrari a questo modo di procedere», stigmatizza il consigliere Pdcs che ricorda come il governo per oltre un anno abbia sempre negato l’ipotesi di vendita esterna degli Npl Delta di Crrsm. Invece «solo ieri c’è stato detto che c’era urgenza di chiudere la questione subito». E tra le file della maggioranza, rilevano, c’è persino chi è arrivato in Commissione alle 19 e «senza aver ascoltato nessuno - stigmatizzano - era pronto per votare l’Odg e quello che prevedeva», ovvero «crediti per un valore di 2,1 miliardi di euro svenduti a una cifra estremamente bassa».

Federico Pedini Amati, Mdsi, spiega quindi che hanno saputo ieri dell’esistenza di una doppia trattativa per i crediti deteriorati di Delta. Una cifra che «inevitabilmente impatta sul bilancio dello Stato, che dovrà intervenire nel bilancio di Cassa». Purtroppo, le entrate dalla vendita degli Npl risultano «molto basse - prosegue - al di sotto del 10% del valore». Ma non c’è nessuna contestazione su questo aspetto tecnico, assicura: «Non stiamo dicendo che questa condizione non è da avallare - puntualizza - diciamo però che non si può attraverso un Ordine del giorno della maggioranza andare diritto su questa vendita, perchè sono soldi non della maggioranza, ma di tutti i cittadini».

Alessandro Mancini, Ps, punta il dito contro i colleghi di maggioranza che hanno voluto tirare dritto, adducendo come motivazione la paura di non “avere i numeri” in una eventuale prossima seduta. «In Aula ho chiesto loro se gli avrebbe fatto “schifo” un’eventuale astensione dell’opposizione lunedì - spiega - e poter contare su un ombrello politico più ampio di fronte a una scelta cosi’ importante, ma se ne sono fregati». Per Roberto Ciavatta, Rete, l’atteggiamento dei colleghi di maggioranza «non è più democrazia ma un problema grave».

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