La rinascita dopo la caduta dell’aereo. La storia di Sabrina in un libro


SAN MARINO. È il 2 aprile 2011: Sabrina Spada ha raggiunto il centro di paracadutismo Skydive Pull Out di Ravenna per il suo 40° lancio. Tutto come sempre, ma arrivato a circa 100 metri di altezza l’aereo su cui la ragazza si trova con altri dieci compagni perde quota e cade. Accorrono le ambulanze, nessuno degli occupanti dell’aereo è ferito grave... tranne una, una ragazza di nemmeno 26 anni, a terra senza sensi. È questo il giorno della svolta per Sabrina Spada, una svolta che la porta al rischio della vita o, forse peggio, di non tornare mai più neanche lontanamente come prima.
“Insieme a te Sabri, un centimetro alla volta” è il libro che racconta come questa bella ragazza oggi trentanovenne pian piano invece ce la stia facendo, in un percorso lungo e faticoso, un centimetro alla volta, appunto, con successi e delusioni, accelerate in avanti e fallimenti. Il libro, scritto a quattro mani con Gigi Mattarelli, viene presentato il 1° marzo (ore 18) alla Fabbrica delle Candele di Forlì. Con la protagonista e l’autore, ci saranno Paola Casara, assessora alle Politiche giovanili del Comune di Forlì e Maurizia Squarzi, presidente di CavaRei, (impresa sociale forlivese, di supporto alle persone con disabilità) in dialogo con il giornalista Fabio Gavelli. La presentazione è già stata proposta a San Marino, dove Sabrina Spada è nata e risiede, con quasi 200 persone ad ascoltare questa «storia di un percorso di rinascita -così lo definisce Mattarelli - che ha coinvolto, oltre a Sabrina, parenti, amici, professionisti. Il libro testimonia che ognuno ha dentro di sé le risorse per risolvere i problemi, che la felicità non è un privilegio per pochi e che è possibile contagiare e farsi contagiare dalla forza e dall’entusiasmo degli altri». Il percorso di Spada è stato lungo e faticoso.
«Ho sempre tenuto molto alla mia indipendenza - ammette - e d’un tratto ne sono stata privata. Non solo: il trauma mi ha fatto perdere la maggior parte dei ricordi legati all’esistenza di “prima”. Il libro è stato così anche un modo per riappropriarmi di me e della mia vita attraverso le testimonianze di amici e parenti». Sabrina Spada è tornata a “essere” anche grazie a CavaRei, dove ha imparato nuovamente a essere autonoma, a gestire la propria vita. Oggi infatti è tornata a Chiesa Nuova, e fra pochi giorni inizierà un percorso di terapia occupazionale. Ma è la grande forza di volontà l’arma segreta. «Qualche anno fa -racconta infatti Mattarelli- Sabrina ha scalato la Gran Duna di Merzouga, nel deserto del Sahara, un suo desiderio di sempre. E lo ha fatto proprio con due amici paracadutisti che hanno realizzato un video su quell’esperienza, “contagiati” anche loro dalla sua forza e dal suo entusiasmo». Parte del ricavato del libro andrà a sostenere le attività di CavaRei.