«Riforme a rilento, serve un cambio di passo». A lanciare l’allarme è l’Associazione nazionale Industria che nell’assemblea generale pone il focus anche sui risultati centrati, «dalle liberalizzazioni sulle assunzioni sino al rinnovo del contratto con tre sigle sindacali». Si è tenuta ieri l’assemblea generale dell’Anis nella sede di piazzetta Lazzari. Dopo l’approvazione del bilancio 2021 e preventivo 2022, la presidente Neni Rossini ha illustrato le attività svolte nell’anno appena trascorso, puntando i riflettori «su alcuni successi» mietuti a beneficio di tutto il sistema.
Risultati e criticità
Il primo traguardo di cui Anis può fregiarsi riguarda le liberalizzazioni delle assunzioni, nota, che consentiranno alle imprese «di rispondere alle rinnovate richieste dei mercati». Il secondo, che ha comportato lunghe trattative, interessa invece il rinnovo del contratto Industria siglato con i tre sindacati. Non ingranano invece, lamentano gli industriali, gli interventi su pensioni, mercato del lavoro e Igr che avrebbero dovuto essere presentati entro giugno «per mettere in sicurezza conti pubblici e sostenibilità del sistema, a maggior ragione – si incalza - nella fase di incertezza fotografata dall’ultima analisi dell’Osservatorio Anis», col rischio di incagliarsi «in una crisi dell’offerta». Altrettanto forte la preoccupazione per la mancanza, definita storica, «di investimenti in infrastrutture e impianti capaci di ridurre la dipendenza dall’esterno», tanto più penalizzante perché il Titano è fuori dall’Unione europea. Un fronte caldo su cui la presidente annuncia l’aprirsi di «uno spiraglio, visto l’avanzamento della trattativa per l’Accordo di associazione, fondamentale per le imprese dopo la pandemia». Lo stesso discorso vale per l’Iva su cui precisa d’aver ricevuto rassicurazioni. «A breve verrà formalizzato un gruppo tecnico di lavoro per completare la parte normativa», segnala. L’auspicio è che se si concluderà l’intesa entro il 2023, l’Iva sammarinese sia già pronta «per una vera integrazione nel mercato unico europeo». Sul tavolo di Anis campeggiano infine il vademecum per la corretta gestione dei rifiuti patrocinato dalla Segreteria al Territorio nonché le priorità emerse sul Piano regolatore fra cui la possibilità di nuovi insediamenti produttivi.