Aborto, sul Titano la legge ancora non c'è: aula spaccata

«È stato una spettacolo indegno, la campagna referendaria sull’interruzione volontaria della gravidanza è finita. L’aula non doveva spaccarsi, solo legiferare su un quesito referendario confermato dal 77% degli elettori». A dichiararlo Karen Pruccoli, presidente di Unione donne sammarinesi, che lo scorso anno promosse il referendum sull’aborto. È spettato alla segretaria per gli Affari interni Elena Tonnini dare lettura ieri della proposta di legge che intende recepire il quesito. Un testo, quello sull’interruzione volontaria di gravidanza, che ha alzato i toni di qualche tacca, pur dipanando un fil rouge riconosciuto quasi all’unisono. Tradotto. La necessità di proseguire i lavori, colmando i vuoti.
«Ci meravigliamo dello show in cui – dichiara Pruccoli - erano centrali solo ideologie e valori dei due schieramenti, pro o contro l’ivg. Tutti temi già trattati nei dibattimenti della campagna referendaria e nelle battaglie degli ultimi sette anni», si rammarica. A deluderla, un’aula «poco responsabile e consapevole del proprio ruolo legislativo che doveva impegnarla nella stesura di una buona legge che recepisse la volontà espressa il 26 settembre 2021 dal 77% dei cittadini». Conclude affermando: «Come Uds siamo sconvolte: sulla quarantina di interventi tenuti finora, se ne salvavano un paio».