San Marino, un outlet del lusso da 2 milioni di visitatori all'anno

San Marino

Taglio del nastro per l’Outlet del lusso sul Titano. Un’esperienza di shopping con brand di richiamo internazionale, a fronte di un investimento da oltre 175 milioni di euro, per sviluppare su 25mila metri un totale di 130 negozi previsti. Senza dimenticare il grande impianto fotovoltaico, il parcheggio da 1400 posti e la “Food terrace” di mille metri quadri che, affacciandosi su un’ariosa piazza, offrirà un’ampia proposta di sapori locali e internazionali. È stato inaugurato ieri il San Marino Outlet Experience, realtà economica promossa da Borletti Group, Aedes Siiq, Dea real estate advisor e Vlg capital, che al momento comprende 80 negozi distribuiti su una prima superficie di 17mila metri quadri.

Tra le prime insegne al debutto, alla presenza di rappresentanti del Governo e delle principali Istituzioni di San Marino, anche Prada e Dolce & Gabbana.

Così i fondatori parlano di una ricaduta sull’economia locale valutata «in 40 milioni di euro, con 800 persone impiegate nel tempo e circa 2 milioni di potenziali visitatori in un anno». Ma non basta. In quanto l’imponente struttura giocherà anche «una funzione di promozione, ospitando uno spazio per fornire a turisti e visitatori tutte le informazioni sulle più antica Repubblica d’Europa». In particolare «l’Outlet vuole essere un simbolo della ripartenza del turismo e un ritorno all’esperienza fisica, anche nel commercio» ha affermato il presidente di The Market, Gabriele Cerminara.

Dal canto suo Repubblica Futura auspica che l’attività, «passata al vaglio di una consultazione referendaria e 3 esecutivi, riscuota successo, apportando al Paese un rilevante contributo sia in termini economici che di sostegno al settore turistico». Tanto più che l’apertura rappresenta «un interessante asset di attrazione in un momento di straordinaria difficoltà».

Con l’occasione Repubblica Futura invita il Governo «a superare le criticità manifestate, anche in questi ultimi giorni, da alcuni settori economici sul reperimento di specifiche figure professionali».

In tal senso risulterebbe «impellente costruire percorsi formativi in prospettiva, senza improvvisare, coordinandoli con il modello di sviluppo del Titano e le necessità dei diversi settori economici. Che vanno studiate, analizzate, previste». Alla luce delle ultime criticità, Rf propone infine «moderni sistemi di formazione professionale, scolastici e post scolastici, correlati col mondo del lavoro e analisi di prospettiva sulle esigenze dei vari comparti».

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