San Marino, "un masso da due quintali e mezzo per la grotta del mio storico presepe"

San Marino

«Compie 30 anni il presepe che abbraccia i monumenti del Titano». Già in cantiere per il 2023, l’aggiunta della fontana del giardino dei Liburni. La Natività all’ingresso del centro storico è un appuntamento imperdibile per cittadini e visitatori della Repubblica. Quasi un’istituzione, la definiscono i sammarinesi, ideata con pazienza certosina da Massimo Agostini, noto anche come gestore del ristorante “Il ritrovo dei lavoratori”. Un’opera unica, la sua, che dona anche al più frettoloso dei passanti un colpo d’occhio suggestivo grazie allo sfondo ricco di dettagli architettonici di San Marino: dalle Torri alla Pieve, passando per il palazzo del Governo, fino alla Porta del Paese, in una sorta di gioco di specchi.

La storia

Racconta Agostini: «All’inizio allestivo il presepe davanti al mio locale. L’idea di spostarlo poco dopo la Porta del Paese venne al Capitano di Castello di Città. A dirla tutta non ero propenso al cambiamento, soprattutto perché mancava una copertura idonea. Poi mi sono deciso al salto nel buio e dopo tre decenni sono ancora qui». L’entusiasmo è lo stesso, afferma il 62enne, anche perché si tratta di un’iniziativa a scopo benefico, che dopo l’inaugurazione dell’8 dicembre lo assorbe per circa due settimane all’anno, potendo lavorare solo nei ritagli di tempo concessi dal “Ritrovo”.

Numeri record

Scendendo nei dettagli spiega che lo spazio della nicchia che ospita la casa di legno è di 3.5 metri di lunghezza per 2 di larghezza. La particolarità invece è l’uso di pietre locali trovate a fondo valle. Un dettaglio su tutti? «Il masso cavo usato come grotta pesa oltre 2 quintali e mezzo e l’ho scovato in una rupe, durante una battuta di caccia – spiega –. Ho capito subito che era perfetto, ma per recuperarlo ho dovuto impiegare un camion con tanto di verricello. Numeri importanti anche per la vasca della fontana da oltre 150 chili in cui zampilla davvero l’acqua». Sorprende che Agostini sembri non sentire il peso della fatica ma solo la gioia della condivisione. «Il mio allestimento è atteso da generazioni di sammarinesi e immortalato da migliaia di turisti. Direi che ha fatto il giro del mondo vista l’invasione di visitatori sotto le feste e il passaggio obbligato da un punto nevralgico del Paese» conferma uno dei protagonisti delle feste che pensa a ogni dettaglio «dalla raccolta del muschio all’impianto elettrico passando per quello idraulico». E visto che la creatività non ha limiti, lui ha già in mente nuovi “ritocchi” per l’edizione 2023: «La fontana del giardino dei Liburni sempre nel Castello di Città». Inevitabile tuttavia qualche ombra fra tante luci, specie per i furti delle offerte che non tutti lasciano nell’apposito cestino. «C’è chi lancia le monetine nella fontana – allarga le braccia Agostini – e, purtroppo, l’anno scorso per razziare 8 euro alcuni ignoti danneggiarono il macchinario che aziona l’acqua. Oltre al danno la beffa, insomma». A una decina di anni fa risale invece il rapimento lampo di due statuine della Sacra famiglia, poi restituite in una manciata di giorni. «Sembravano pezzi di carta appallottolata, invece si trattava del Bambin Gesù e di Maria che erano stato incartati in un giornale e poi depositati nella Capanna», conclude abbozzando un sorriso.

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