San Marino, per i sindacati "aumenti incontrollati dei generi alimentari"

SAN MARINO. I prezzi dei generi alimentari nel primo trimestre 2019 a San Marino «sono aumentati del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2018, a fronte di una aumento dell’inflazione generale dell’1,5%. Impietoso il confronto con il vicino comune di Rimini; rispetto al primo trimestre 2018, l’inflazione generale è all’1,1%, mentre i prezzi dei generi alimentari sono saliti dell’1%».

La denuncia arriva dai sindacati, che attaccano: «La pressoché medesima tendenza è stata registrata nell’intero 2018, che ha visto un aumento dei generi alimentari del 5,1% contro lo 0,8% del comune di Rimini. Questi dati confermano un andamento ormai consolidato: negli ultimi 7 anni la differenza dell’inflazione sammarinese sui generi alimentari è di molti punti superiore rispetto al circondario».

La Csu «fin dal 1° marzo scorso, prendendo a riferimento i dati del 2018, aveva lanciato l’allarme, inviando al Congresso di Stato e tutte le associazione di categoria una richiesta di incontro. Ma tale lettera non ha avuto riscontri, fatte salve Usot e Unas». Pertanto, nella giornata di ieri i Segretari generali Giuliano Tamagnini (Csdl) e Gianluca Montanari (Cdls) hanno inviato una seconda lettera a Governo e associazioni di categoria, per «sollecitare un incontro, da fissare con una certa urgenza con tutte le parti, al fine di definire interventi finalizzati a bloccare i prezzi dei prodotti alimentari, che nel nostro Paese aumentano in maniera incontrollata e ingiustificata».

E i sindacati rincarano: «Ribadiamo il fondamentale obiettivo di salvaguardare il potere d’acquisto dei redditi da lavoro e da pensione e, più in generale, dei cittadini; tale obiettivo è anch’esso prioritario rispetto alle tante problematiche del paese, ed è inaccettabile non ricevere risposte. Tutto ciò, torniamo a sottolineare, anche per evitare il rischio di riaccendere un possibile clima di conflitto sul piano contrattuale, che non gioverebbe per nulla al paese, il quale ha invece necessità della massima coesione sociale».

La Csu resta pertanto «in attesa di ricevere, da tutti gli interlocutori coinvolti, la disponibilità ad avviare al più presto un confronto costruttivo sulle misure per mettere un freno all’aumento incontrollato dei prezzi dei generi alimentari, che pesa notevolmente sulla tasche dei cittadini».

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