San Marino Rtv, Ludovico Di Meo nuovo direttore

San Marino

Ludovico Di Meo è il nuovo direttore di Rtv San Marino. E il segretario di Stato Beccari anticipa: «A breve copertura nazionale per la tv del Titano».

Il successore

Alla fine dalla rosa di candidati è prevalso ieri il nome di Ludovico Di Meo, direttore di Rai2. Esattamente a 2 giorni dall’anniversario dell’edizione straordinaria del Tg1 del 2001 quando annunciò la tragedia delle Torri gemelle.

Si tratta di un incarico da oltre 200mila euro all’anno, sicuramente molto ambito, e che in passato ha visto alla guida anche giornalisti di alto profilo come Carmen Lasorella.

Intanto l’ex direttore Carlo Romeo, che ieri ha compiuto 67 anni, doveva andare in pensione proprio oggi per raggiunti limiti di età. Ma dopo 9 anni di onorato servizio nell’emittente partecipata al 50% dalla Rai, proprio da viale Mazzini gli è stato chiesto di procrastinare l’incarico al 30 novembre, per facilitare il passaggio di consegne. Fatto senza precedenti in casa Rtv. La proposta è stata accolta dal dirigente. Il suo erede è romano doc, ha 62 anni ed è dipendente Rai da quando aveva 25. Tra l’altro è stato autore di programmi come “Unomattina” che ha anche condotto, nonché ex vicedirettore di Rai1.

I Reggenti a Rtv

Durante la visita di mercoledì a Rtv da parte dei Capitani reggenti, proprio Romeo aveva parlato dell’affiancamento al successore ancora da designare. Nell’occasione Luca Beccari e Teodoro Lonfernini, Segretari rispettivamente agli Esteri e al Lavoro hanno segnalato che la tv del Titano diventerà canale nazionale, per l’accordo in materia radiotelevisiva da firmare a breve con la Rai. Così si amplierà la portata del segnale su tutto il territorio italiano, mentre ora l’emittente è visibile solo in Romagna e in parte delle Marche. «Un asset imprescindibile – lo ha definito Beccari – frutto di un accordo quasi alla conclusione che s’innesta in un clima di grandi cambiamenti». O piuttosto «di rinnovati sviluppi» come ha puntualizzato dal canto suo Lonfernini. Intanto mamma Rai aveva fatto un job posting per sondare le disponibilità all’interno dell’azienda. Il bando parlava tra l’altro della necessità di una visione manageriale, per un duplice ruolo, incarnato a tutto tondo finora solo da Romeo. Che ha ricordato il suo arrivo ad Rtv circa 10 anni fa, con la creazione di un palinsesto nazionale che ha preparato la strada all’accordo dietro l’angolo, dopo tre anni iniziali di grandi sforzi, per coprire «un deficit molto impegnativo». Un deficit a cui, se non fosse stato risolto, si sarebbe aggiunto oggi – ha chiarito – anche quello del Covid. «Ora poter entrare nel digitale terrestre e nelle televisioni di tutti gli italiani è un impegno molto forte. – ha ribadito - Non a caso nell’ultimo triennio del piano industriale che si conclude a dicembre avevamo parlato di 3 emergenze: quella della nuova sede, quella delle frequenze ed infine quella del commerciale, che è una scommessa da considerare vinta. Al 31 agosto abbiamo infatti superato di gran lunga tutto il 2020. È vero che c’era il Covid – riconosce - ma certi risultati non li ha conseguiti nessuna tra le televisioni europee. Ora non si può più dare all’Italia un’immagine non corretta di San Marino. – ammonisce –. In parte questo è avvenuto per gravi responsabilità italiane, in parte per una certa timidezza sammarinese a uscire dai propri confini». E il direttore ha accennato appunto all’affiancamento del successore, «per evitare la staffetta 4x100, in cui passi il testimone e scompari. Perché non si può lavorare così per una realtà che è molto piccola, dove il direttore ha un ruolo non semplice».

Intanto tra i nomi dei papabili direttori, pronti a firmare, trapelavano due vicedirettori di Rai1, Giovanni Anversa e Angelo Mellone, ma anche Giacomo Mazzone e Antonio Farné, da molti dato per favorito.

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