San Marino, "per Pasqua richieste assurde di lavoro in nero"

San Marino

«Pasqua record sul Titano, ma c’è carenza di personale, con richieste assurde di lavoro in nero». Fa il punto su una situazione in controluce Rossano Ercolani, dal maggio 2022 presidente dell’Unione sammarinese operatori Turismo. Gli imprenditori saranno costretti a chiedere aiuto ai parenti, mentre i ristoranti subiranno la «concorrenza sleale» delle mense dove si pranza con due euro. Nello specifico Ercolani ha il polso della situazione italiana - dove possiede 8 alberghi (4 a Riccione e altrettanti a Rimini) - e di quella sammarinese dove è al timone del “Rossi” e “Dogana”.

Ombre e luci

«La caccia al personale è ovunque disperata – allarga le braccia Ercolani -. La differenza? Gli hotel italiani chiudono le cucine per una reddittività quasi azzerata, se non tramutata in un costo, visto le aspettative al ribasso della clientela. Una tendenza di cui beneficiano i ristoranti che dal 2022 mietono un +20%». Diversa la configurazione sammarinese dove la maggior parte degli alberghi non ha il ristorante o lo affitta a terzi. Quanto alla penuria di personale, e in primis di personale qualificato, risulta più grave sul Titano perché «i sammarinesi preferiscono i settori che non impegnano il weekend». Punta dell’iceberg la mancanza «dell’Istituto alberghiero, mentre il centro di formazione professionale non contempla il percorso che cerchiamo». Inutile il pressing dell’associazione di categoria per incentivare corsi ad hoc. Altrettanto arduo correre ai ripari, assumendo ucraini o stranieri, come ventilato dalla presidente Aia, Patrizia Rinaldis. «In Italia gli ucraini sono stati presi come lavapiatti e cameriere ai piani – riconosce l’imprenditore - ma sul Titano le procedure di assunzione sono più complicate e necessitano di permessi e certificati da ottenere nel paese di origine». Poi c’è il tema drammatico dell’alloggio: per chiunque, anche gli stagionali, trovare un affitto resta un’odissea. «Nella mia agenzia immobiliare “Casa-impresa” ho 82 richieste inevase a fronte della mancanza di immobili», sottolinea. Morale? A aiutare gli imprenditori saranno familiari e amici, specie dopo «la variabile distorsiva» del reddito di cittadinanza che ai colloqui moltiplica «le assurde richieste di lavoro in nero» da parte dei candidati. «Un’altra stagione difficile in un anno bomba che nonostante la mancanza dei russi, – chiosa – per Pasqua registra il tutto esaurito». Scendere nei dettagli fa emergere un quadro meno roseo. «I fatturati sono tornati a livelli pre Covid o li hanno superati - afferma - ma la marginalità si è ridotta in modo drastico con utenze quasi quadruplicate e il costo del food esploso a +40%, senza il supporto dei crediti di imposta».

Rebus mense

Capitolo a parte per i ristoranti, non sempre in linea con il 2019. «Il pranzo subisce la concorrenza, a mio avviso sleale, delle 6-7 mense dislocate sul territorio – sottolinea ancora da Usot -. Anche un direttore di banca che guadagna 80mila euro l’anno con la Smac card può comprare un pasto a 2 euro, più 80 centesimi circa per l’acqua. Il soggiorno medio è di 1,7 -1,8 notti, ma i locali d’inverno faticano. Per essere competitivi occorre un buono da offrire ai clienti». Ma Rossi vede il bicchiere mezzo pieno: «L’ottimismo è proprio degli imprenditori: i turisti stanno preparando i bagagli, resta solo da augurarsi il calo dei costi».

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