San Marino, Libera: "Caro energia, confusione grottesca"

San Marino

«Il caos sulle bollette? Scatenerà conseguenze economiche più gravi della pandemia». È questa una delle riflessioni salienti della conferenza stampa di ieri che ha visto protagonisti gli esponenti di Libera, Michele Muratori, Luca Boschi e Matteo Ciacci.

Libera all’attacco

«In questi tre anni la gestione della cosa pubblica non è migliorata, basti pensare al clientelismo, che dispensa consulenze, o alla preoccupante situazione della Sanità», esordisce Muratori che lancia un guanto di sfida anche sul tema rovente del caro energetico, «dove imperversa una confusione grottesca, di cui fanno le spese i cittadini che hanno il sacrosanto diritto di ricevere risposte dal Governo».

Intanto, prosegue Muratori, a forza di litigi tra maggioranza e governo non si è trovata la quadra e tutte le soluzioni suonano come trattative al ribasso. E incalza: «L’interesse personale supera quello della collettività, perciò ci appelliamo ai politici di sani principi». Ma non solo. Per dar voce ai cittadini Libera lancerà anche un ciclo di incontri pubblici, in calendario il prossimo 7, 14 e 21 novembre nei bar della Repubblica.

Proposte sul tavolo

Quando subentra Boschi al microfono, torna poi sul caro bollette definendo la situazione surreale: «Usciamo da una commissione finanze fallimentare per il Governo con una legge sul lavoro depotenziata e poi arriva l’audizione dei vertici dell’Azienda di Stato con il Segretario di Stato al Lavoro Teodoro Lonfernini. E ancora: prima l’Aass annuncia la firma di un contratto con Enel molto vantaggioso per tutti, poi il Segretario sciorina tariffe aumentate dal 104 al 136% senza interfacciarsi con l’Authority dell’energia. Ma non basta. Confermata la linea, vengono bocciate le proposte delle opposizioni finché Lonfernini frena sconfessando se stesso e a seguire l’Authority rimarca la funzione delle varie parti». Intanto, prosegue ancora Boschi, per le aziende è impossibile programmare e per le famiglie arrivare a fine mese. Un fronte, a suo avviso, foriero di conseguenza economiche più gravi della pandemia. In linea il consigliere Ciacci che sottolinea: «Si è fatta chiarezza solo grazie all’opposizione che ha chiesto l’audizione provocando il dietrofront del Governo».

Le soluzioni per calmierare i rincari? «Accreditare sulle bollette il rimborso che ogni mese Enel assegna a Aass, varare il confronto fra Governo e società energivore e infine usare una parte del debito contratto: 340 milioni, più 50 di debito interno più gli altri 80 dell’assestamento di bilancio».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui