Sono già “migliaia” le firme, contenute nelle cartoline della campagna “Ora Basta: Tutti i frontalieri sono uguali in diritti e dignità”, lanciata dal Consiglio sindacale interregionale Repubblica di San Marino, Emilia-Romagna e Marche. Lo annuncia l’Ufficio di presidenza del Consiglio sindacale che chiede al Governo italiano e quello sammarinese a “eliminare le differenze di trattamento ancora insite nel lavoro frontaliero”. Nelle prossime settimane, le firme saranno consegnate sia all’ambasciatore italiano a San Marino, Sergio Mercuri, sia ai Capitani reggenti del Titano. Non solo, ma in vista della discussione della Legge di Bilancio il Csir vuole organizzare incontri con i parlamentari italiani per sensibilizzare su aspetti come la tassazione delle pensioni dei lavoratori frontalieri e il superamento di “storiche discriminazioni”. Il Consiglio cita i permessi per l’assistenza a familiari con gravi problemi di salute o con disabilità, “che sicuramente vanno finalmente affrontati con l’individuazione di strumenti e soluzioni omogenee che non discriminino o lascino indietro nessuno”. Il Csir chiede poi che si arrivi “il prima possibile” all’Osservatorio permanente sul lavoro di frontiera che dovrebbe analizzare tutti gli aspetti del lavoro di frontalierato. A differenza di altri osservatori del genere, fa notare il Consiglio, a questo parteciperebbero le istituzioni di entrambi gli Stati “e potrebbe sviluppare una programmazione condivisa degli interventi”. Il Csir giudica favorevolmente l’apertura del tavolo Italia-San Marino al ministero del Lavoro ma chiede “con forza” al Governo italiano di concludere l’iter avviato nella passata legislatura per arrivare “all’approvazione di uno Statuto del lavoratore frontaliere, che definisca un quadro di diritti chiari legati a questa peculiare condizione di lavoro e dia soluzione ai problemi”.

San Marino, i frontalieri chiedono pari diritti: raccolte migliaia di firme
