San Marino, il green pass fino al 31 dicembre accende le polemiche

San Marino

Ciavatta annuncia la proroga al 31 dicembre al green pass italiano per i vaccinati Sputnik, in scadenza oggi. Ma Rf va all’attacco: «Fuorviante dare notizia dell’accordo. Il provvedimento italiano che deve prorogare l’esenzione ancora non si è visto». «L’accordo raggiunto è di una proroga che si protrarrà fino alla fine dell’anno», ha spiegato il Segretario alla Sanità, Roberto Ciavatta. Assicurando, anche se manca ancora il documento del Consiglio dei ministri italiano, che «abbiamo ricevuto garanzia che tutto avvenga in tempi utili per non avere vuoti rispetto all’attuale deroga». Dopo gli incontri dei giorni scorsi a Roma, con funzionari del ministero della Salute e del Comitato tecnico scientifico italiano, Ciavatta segnala quindi che «si è discusso dell’ipotesi di rivedere le modalità di funzionamento della deroga, perché non si debba continuare a circolare con il nostro certificato vaccinale, ma ci sia un’integrazione dell’architettura del green pass, in modo che venga riconosciuta la vaccinazione sammarinese». Repubblica futura però è critica: «Il 7 ottobre, dopo che Beccari e Ciavatta si erano recati a Roma per incontrare un gruppo di tecnici del Comitato tecnico scientifico italiano, i nostri 2 eroi annunciavano in pompa magna che entro “poche ore” sarebbe stata annunciata la “soluzione definitiva” al problema del green pass per i sammarinesi vaccinati Sputnik». Poi gli esponenti dell’opposizione affondano il coltello nella piaga: «Si pensava che finalmente ci sarebbe stata una soluzione strutturale, chiara e non provvisoria del problema». Ma, afferma Rf, come altre volte, «il blocco fra il nostro Governo e quello italiano si è confermato esistente a livello politico, non tecnico. E la soluzione adottata, più che in zona Cesarini, è solo una semplice proroga». In attesa di eventi, quindi, i sammarinesi dovranno continuare a girare con il «Decreto italiano in mano, cercando di convincere i propri interlocutori che per loro il green pass non è richiesto e sperando nella loro buona volontà di accertare che davvero l’esenzione esiste». Oppure «sottoporsi a tamponi ogni 48 ore». Fra l’altro, ribatte Rf, «per ora abbiamo soltanto a disposizione le parole di Ciavatta che ci ha riferito di un accordo raggiunto, ma il provvedimento italiano non si è visto». Poi la stoccata: «Più che di un accordo, sembra si tratti di una gentile concessione della controparte, e neppure troppo gentile, visto che non ce n’è traccia».

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