San Marino, domenica storica: c'è il referendum sull'aborto

San Marino

Countdown verso il referendum. È ormai imminente la data del 26 settembre, quando i sammarinesi saranno chiamati a decidere se introdurre l’Igv (interruzione volontaria di gravidanza) sul Titano. L’unica certezza? Sarà un giorno che resterà nei libri di storia al di là del risultato.

Nel frattempo prosegue a ritmo serrato il confronto tra i due opposti fronti. A indire il quesito referendario è stato il Comitato che coincide di fatto con l’Unione donne sammarinesi che ha raccolto circa 3mila firme, ossia 3 volte quelle necessarie, dopo aver tentato invano dal 2003 di ottenere la legalizzazione dell’Ivg con proposte di legge ed Istanze d’Arengo. Ad oggi nell’Antica Repubblica abortire è un crimine punibile con la reclusione da 3 a 6 anni sia per chi vi ricorre, sia per chi aiuta o procura l’aborto. Perciò le donne devono recarsi a loro spese oltre confine. Ma qual è il quesito in oggetto? Recita così: «Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la 12esima settimana di gestazione e anche successivamente se vi sia il pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui