San Marino, "caro bollette, chiarezza dal Governo"

San Marino

«Caro bollette, il Governo faccia chiarezza». È andato dritto al punto, durante la conferenza stampa di ieri, il capogruppo di Repubblica futura Nicola Renzi dopo la bocciatura dell’ordine del giorno del suo partito nella riunione della commissione finanze di giovedì notte. Sei i voti a favore, 7 i contrari. «Nel nostro odg avevamo chiesto che il bilancio dell’Azienda di Stato per i servizi pubblici fosse chiaro e potesse essere assestato o comunque reso pubblico. Seconda richiesta l’audizione dell’Authority per la regolamentazione di prezzi e energia: ci aspettiamo che vigili affinché eventuali aumenti non servano per ripianare perdite di Aass in altre voci». Tra le ulteriori richieste Renzi ricorda la necessità «di audizioni costanti in commissione per monitorare lo stato dell’arte sulle compravendite di Aass, le forniture e dunque i costi delle bollette». Rf punta i riflettori anche su famiglie e imprese in difficoltà per rincari oltre il 100% e chiede come il governo intenda calmierare i prezzi e aiutare le fasce deboli.

Contraddizioni

Preme inoltre al partito di opposizione sapere se esista «un piano di emergenza e contingentamento delle forniture». L’action plan, rimarca poi, avrebbe dovuto precedere di molto l’aumento delle bollette, tant’è che ora la campagna di sensibilizzazione sui consumi «lascia un po’ perplessi». A chiusura Renzi definisce drammatica la frase del Segretario al Lavoro Teodoro Lonfernini secondo cui «il primo problema di approvvigionamento di gas è la credibilità del nostro sistema bancario e finanziario». E punta il dito: «Scopriamo oggi che nel documento di Aass c’è scritto che dobbiamo tendere ad equiparare le nostre bollette a quelle italiane e dell’Unione europea ma qualcosa non torna: il governo non voleva che le bollette fossero più basse?».

Caro energia, l’Anis critica l’aumento delle tariffe. La preoccupazione dell’associazione nazionale industriali è che: «Le imprese, specie nell’industria, sono preoccupate per l’incertezza che sulla questione degli energetici, che si aggiunge alle evidenti carenze normative e infrastrutturali». Da Anis lamentano inoltre che un cambiamento delle tariffe «non può essere stabilito un giorno per l’altro perché impatterebbe in maniera imprevedibile sulla marginalità delle produzioni». «Manca l’ufficialità e l’entità di aumenti che potrebbero scattare già dal primo novembre – concludono –. Comprendiamo le esigenze di Aass ma chiediamo che l’approccio dello Stato sia sistemico, per salvaguardare l’economia».

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