Dalle capsule “green” all’azione dei microbi

Salute & Benessere
  • 15 aprile 2024

Dalle capsule ecosostenibili per il caffè alla selezione di microbi specifici per il trattamento dei rifiuti, passando per l’innovazione nel campo delle applicazioni ottiche. La Romagna si conferma terra di startup. Come tre delle prime sette imprese innovative presentate da Art-Er, società consortile dell’Emilia-Romagna nata per favorire la crescita sostenibile della regione, alle Serre dei Giardini Margherita di Bologna nell’ambito di Ecosister Accelerator, il programma di accelerazione del progetto Ecosister, finanziato dal Pnrr, per la transizione ecologica del sistema economico e sociale regionale. Il percorso dura sei mesi, durante i quali verranno forniti alle giovani aziende servizi di supporto, su business development e sostenibilità ambientale, da parte dei partner di Ecosister specializzati in ricerca e in accelerazione d’impresa. Il secondo bando del percorso verrà lanciato entro giugno e sarà presentato a R2B (a Bologna, il 26 e 27 giugno), Il Salone internazionale della Ricerca e delle Alte Competenze. Il terzo bando, invece, decollerà a inizio 2025.

Tra le startup selezionate in questa fase, intanto, c’è la Bathbact di Rimini, che tratta e valorizza i rifiuti e reflui grazie a cocktail di microbi scelti: il primo prodotto realizzato è un bagno mobile che non usa sostanze corrosive, ma gestisce il refluo con un processo al 100% biologico. I microbi usati in BathBact sono né patogeni né genericamente modificati; al contrario aiutano a degradare i reflui in una maniera sostenibile e orientata al recupero delle risorse, oppure Compopack, di Imola, che offre soluzioni meccaniche e digitali per l’economia circolare. In particolare la startup produce e commercializza capsule e cialde ecosostenibili di caffè e infusi monodose ottenuti tramite una confezionatrice automatica meccanica brevettata. Il primo prodotto è Ecopod: una macchina automatica per la produzione di cialda nuda (ovvero senza incarto) per il caffè, quindi completamente compostabile. La lista include anche la Zenit Smart Polycrystals di Faenza, la quale innova “con passione” i materiali per le applicazioni ottiche. Nello specifico l’obiettivo è quello di portare qualità e sostenibilità nei mercati dei laser medicali e industriali, dell’automotive, del lighting e dei rivelatori a scintillazione. Grazie a un processo basato sulla stampa 3D, la startup manfreda può offrire componenti con forme a composizioni difficilmente ottenibili tramite i processi standard. In particolare, Zenit Smart Polycrystals può produrre componenti trasparenti multimateriali senza l’uso di giunzioni.

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