Benessere o riabilitazione. Tutti i vantaggi legati all’attività in acqua
Praticare qualsiasi movimento in acqua, che sia legato all’attività fisica o alla riabilitazione, fa bene alla salute. Si può infatti decidere di seguire, per esempio un corso di acquagym, se non si soffre di patologie croniche come mal di schiena, artrosi, fibromialgia o di problemi cardiologici, semplicemente per restare in forma e sentirsi meglio. Oppure seguire un vero e proprio percorso di riabilitazione in acqua per le patologie appena indicate, oltre che per traumi (fratture, distorsioni, contusioni, lesioni muscolari e tendinee); così come per il recupero post operatorio dopo interventi a schiena, spalla, anca, ginocchio e piede. A parlarne è la dottoressa Maddalena Amadori, responsabile della fisioterapia di Ravenna 33.
Quali sono le proprietà dell’acqua che rendono più facili i movimenti in generale?
«Per effetto della spinta di galleggiamento, l’acqua anzitutto alleggerisce il peso del corpo fino al 90% e questo consente di affrontare vari esercizi con uno sforzo sensibilmente ridotto. In acqua, i movimenti sono infatti più ampi e liberi, il dolore articolare - se presente - viene fortemente attenuato, grazie a uno scarico articolare. Si riducono inoltre i microtraumi, le infiammazioni e i versamenti articolari, inconvenienti tipici della fase iniziale della terapia a terra che a volte ritardano il recupero funzionale. In acqua poi, grazie alla pressione idrostatica che determina un aumento della pressione intra-addominale, l’espirazione è più agevole e il reflusso venoso migliora. Grazie infine alla resistenza fisica che oppone l’acqua al movimento, migliora il controllo neuromotorio e l’equilibrio del paziente».
Per chi non ha patologie croniche o problematiche particolari, l’acquagym può rivelarsi una fonte di benessere. Perché?
«Occorre premettere che si tratta di un’attività più orientata al fitness, in quanto prevede uno sforzo aerobico e cardiaco di livello medio-alto. Per questo motivo è necessario non avere grossi problemi fisici, altrimenti è meglio orientarsi verso la ginnastica riabilitativa, detta anche idrokinesiterapia. Detto questo, numerosi sono i benefici dell’acquagym. Anzitutto tonifica i muscoli perché è un’attività che sottopone il fisico a un lavoro uniforme, generando quindi uno sviluppo armonico della figura. I movimenti in acqua combattono la ritenzione idrica e tutti i problemi a essa collegati come pesantezza e gonfiore alle gambe e vene. L’acquagym fa bene a cuore e polmoni. Durante tutto l’allenamento, il sistema cardiaco e quello respiratorio vengono attivati in modo continuativo ma equilibrato, e questo consente di migliorare la resistenza e la respirazione. Aiuta, infine, a dimagrire e a combattere lo stress. Si tratta pur sempre di una disciplina cardio che consente di bruciare un buon numero di calorie, oltre che di mettere in circolo le benefiche endorfine che migliorano il nostro umore».
Per fare fisioterapia in acqua un fattore determinante è la temperatura...
«Sì. L’acqua deve avere normalmente una temperatura di 34 gradi, per garantire il massimo comfort del paziente. Questo consente un ulteriore beneficio: un rilassamento muscolare generale con effetto antinfiammatorio secondario. Una piscina riabilitativa come quella di Ravenna 33 ha poi un’altra caratteristica: la suddivisione in tre parti con altezze variabili in modo che i fisioterapisti possano lavorare in completo scarico oppure in carico parziale. Le diverse altezze rappresentano un valido accorgimento anche per chi ha paura dell’acqua, poiché favorisce un graduale inserimento partendo da esercizi molto semplici».
In acqua si lavora a stretto contatto con il fisioterapista?
«Sì, e questo permette di seguire con grande attenzione lo svolgimento degli esercizi e controllarne l’esecuzione. Se necessario, inoltre, è possibile praticare anche la mobilizzazione o il massaggio in acqua, che può rivelarsi particolarmente utile nel caso di rigidità articolari date sia da artrosi sia da post intervento. Spesso i pazienti si sorprendono perché in acqua riescono a fare cose che fuori non proverebbero nemmeno».
Di quante piscine dispone Ravenna 33 e qual è la “filosofia” del comparto Fisioterapia?
«Il nostro polo sanitario ha due piscine: una prettamente riabilitativa e attrezzata dedicata alla fase acuta con acqua a 34 gradi e una seconda grande, di 18 metri per 4, ad altezza costante, per il mantenimento e la fase cronica con acqua a 31 gradi. Nella vasca grande si tengono anche i corsi di acquagym appena attivati. Per le persone, fare attività sportiva in un centro medico significa poter avere tutto il supporto di fisioterapisti e medici, sempre presenti. Una garanzia in più e un’attenzione che ci contraddistingue rispetto ad altre strutture. Il nostro team di fisioterapisti segue attentamente ogni persona, considerata nel suo complesso, con una terapia costruita su misura per arrivare prima al benessere. Per questo siamo sempre disponibili a una chiacchierata con il paziente per individuare il percorso migliore».