Sale da gioco, l'Emilia-Romagna studia i ristori

Cesena

BOLOGNA. Tornano a protestare in Regione i lavoratori delle sale da gioco, a rischio per gli effetti delle chiusure anti-Covid oltre che per l'applicazione del cosiddetto 'distanziometro', cioè la distanza minima da luoghi sensibili come scuole e spazi aggregativi. Ai lavoratori che si sono presentati stamattina in viale Aldo Moro durante la seduta di bilancio 'estiva' dell'Assemblea legislativa ha inviato un segnale la dem Manuela Rontini, relatrice della manovra di assestamento. L'orientamento della Regione Emilia-Romagna è mettere a disposizione anche di sale slot e attività simili una quota dei 24 milioni di euro di ristori in arrivo dal Governo. Le sale da gioco legali, afferma Rontini, "sono attività imprenditoriali come le altre". E' questa, precisa, non solo una posizione personale ma anche il "punto di vista emerso a seguito di un confronto con l'assessore Andrea Corsini (titolare del Commercio, ndr) e il sottosegretario Baruffi. Dovremo avere un atteggiamento non discriminatorio, tutte le attività chiuse vanno trattate allo stesso modo". Si tratta di un settore, sottolinea ancora la relatrice della legge, "che ha visto rimanere a casa tanti lavoratori". 

La maggioranza ha respinto invece l'emendamento all'assestamento di bilancio presentato dalla Lega, che ipotizza anche proroghe all'applicazione della legge regionale sul distanziometro, visto come il vero nodo della questione. "State cercando di trovare una giustificazione per il vostro voto contrario, questi sono lavoratori legali, noi chiediamo che la giunta decida che cosa fare", si è rivolto il leghista Michele Facci ai banchi della maggioranza. Per Facci, protagonista di un botta e risposta anche con la 5 stelle Silvia Piccinini, "è necessario riaprire un confronto non certo per favorire la ludopatia, ma per arginare il dilagare del gioco illegale che ha avuto una accelerazione devastante da quando la pandemia ha fermato l'attività del settore dei giochi pubblici legali". Per il capogruppo di Fratelli d'Italia Marco Lisei "solo gli stupidi non cambiano idea". Una regola che secondo Fdi vale anche per la legge sul distanziometro: "servono correzioni alla legge che abbiano un senso logico", sottolinea ancora l'esponente Fdi. 

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