Rugby, con il Gurkha la palla ovale si rilancia a Rimini
Il nome della nuova squadra: Gurkha Rimini Rugby trae ispirazione dai soldati gurkha sepolti nel cimitero di guerra che si trova sulla via Consolare Rimini Sa Marino e che accoglie 618 tombe di soldati deceduti nel 1944. «Gurkha – spiegano i fondatori del club – vuol dire guru-guerriero». La società è nata anche grazie ad altri ex rugbysti del Rimini e del Romagna Rfc: Simone Siboni, Andrea Mini, Mattia Fornaciari e Angelo De Stena. A guidare questi nuovi guerrieri della palla ovale romagnola sarà Leo, un passato da giocatore in B nel Pesaro e nelle Fiamme Oro nel 1978, che chiuse poi la stagione nel Forlì Rugby, dove militò 10 anni, prima di lanciarsi nell’avventura della creazione del Rimini Rugby, di cui è stato anche direttore tecnico. «Sono onorato di ripartire dalla conduzione di una nuova società – commenta lo stesso coach – che è formata da una parte dei ragazzi che, negli anni passato, ho allenato, trasmettendo i valori di questo sport. Condivido le loro idee progettuali e sportive ed ho accettato di essere sia allenatore che presidente per aiutarli a crescere».
Si contano già le adesioni di una ventina di giocatori, fra cui l’ex mediano di apertura dei riminesi Federico Romano. Il settore giovanile non verrà realizzato in tempi brevi, prima si cercherà di puntare sul Touch Rugby, con una squadra che è già nata e che è appoggiata dal Romagna Rugby. Per ora il preparatore Matteo Masi sta lavorando ogni giovedì, dalle 19.30 alle 21 al parco Marecchia, in attesa della struttura comunale di Rivabella, dedicata al rugby, che verrà condivisa con il Rimini.