“Passeggiate per la sicurezza” per chi le svolgeva. Ronde organizzate, “in divisa” a caccia di eventuali reati commessi da altri ed al posto delle forze dell’ordine per l’accusa.
È iniziato ieri a Forlì nell’aula del giudice Sonia Serafini il processo a 23 ex militanti di Forza Nuova che si sono opposti (tramite l’avvocato Mario Giancaspro) ad un decreto penale di condanna ricevuto che comportava il pagamento di una sanzione.
I fatti risalgono all’inizio dell’anno 2018.
Le persone che sono alla sbarra all’epoca dei fatti erano (anche se in molti ora non sono più) militanti di Forza Nuova.
L’attenzione delle forze di polizia in quel periodo era altissima anche perché proprio in contesti di ronde “per la sicurezza” organizzate nel Lazio, c’era stato un omicidio colposo.
Forza Nuova nel cesenate ed in generale in Romagna pubblicizzava simili ronde notturne e diurne nei punti ritenuti più caldi ed a rischio presenza di micro criminalità e stranieri irregolari. Avvenute, secondo le accuse, a Cesena, Forlì ed anche nel riminese e nel ravennate.
L’ipotesi di accusa formulata dalla Procura dopo le investigazioni della Digos di polizia, era quella di aver violato l’articolo 134 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che recita “Senza licenza del Prefetto è vietato ad enti o privati di prestare opere di vigilanza o custodia di proprietà mobiliari od immobiliari e di eseguire investigazioni o ricerche o di raccogliere informazioni per conto di privati”.
Le “passeggiate per la sicurezza” di Forza Nuova avevano coinvolto nel tempo le tratte ferroviarie e dei bus romagnole con lo scopo di “monitorare le bande di teppisti ed immigrati che spadroneggiano sui mezzi pubblici”; o i centri cittadini per “la presenza di bande di spacciatori, immigrati, senza tetto”; ma anche piccoli borghi come Balze di Verghereto o la zona di Ca’ Ossi a Forlì; o a Cesenatico per “lo stato di degrado in cui versa il territorio comunale a partire dalle ex colonie divenute ricettacolo – dormitorio di criminali d’importazione, zone in cui è pericoloso avventurarsi”.
Tutti gli imputati erano stati condannati con decreto penale a sanzioni tra i 750 ed i 1.250 euro.
E si sono opposti a questa sentenza.
Nella prima udienza di ieri tutti gli episodi contestati di ronde sono stati descritti al giudice dagli investigatori della Digos di Forlì. Dalla prossima udienza fissata ad ottobre la parola passerà agli imputati.

“Ronde” di Forza Nuova a Cesena e Forlì: in 23 alla sbarra, iniziato il processo
