Roncofreddo, la ex assessora inizia una nuova vita al chiosco di piadina: "Lo sognavo da tempo"

Archivio

Lo storico chiosco panoramico della piadina passa di mano dopo 33 anni. Va in pensione la sua titolare e lo rileva una ex assessora alla cultura. In 33 anni di attività il chiosco di piadina è diventato un sorta di istituzione e punto di riferimento del paese. Ora la titolare Maria Pia Guerra fa sapere che «all’età di 63 anni è tempo di passare mano. Questo lavoro mi ha dato tanto e mi ha appassionato. Avevo imparato a fare la piadina fin da bambina e non pensavo che sarebbe diventato il mio lavoro. Saluto con il cuore i miei affezionati clienti e li invito a continuare a frequentare il chiosco con la nuova titolare».

Il cambio di gestione

«Da tempo sognavo di gestire questo piccolo chiosco - racconta Donatella Cena, già assessora del Comune di Roncofreddo e nuova titolare dello storico chiosco - Sono grata a Maria Pia e a suo marito Romano, anche a nome di tutto il paese per il grande servizio e i buoni cibi che ci ha offerto in tutti questi anni». Cena risiede a Roncofreddo da quasi trent’anni, svolgendo in prevalenza l’attività di grafica. «Dopo Torino, Rimini, Roma ho scelto di continuare ad abitare in queste colline, per la bellezza del paesaggio e perché ritengo sia questa dimensione la più naturale e umana di questi tempi - riferisce - Negli anni ho scoperto luoghi e sapori di questo territorio e ho offerto numerose volte il mio contributo per valorizzarlo». Come amministratrice pubblica, ricorda di avere «dato un contributo alla progettazione e comunicazione di iniziative come “Borgo sonoro”, la “Piccola fiera d’autunno”, “Selecta”, la rinascita della Sagra del pisello, “Terre del Rubicone”, il “Museo del fronte” e altro». Ma nel suo curriculum ci sono anche 8 anni passati nella cucina dell’agriturismo di famiglia “Fattoria del monte”, oggi ceduto e diventato “Divino”.

Non solo piadina

«Nonostante alla mia età anch’io sia ormai da pensione, mi sono lanciata in questa nuova attività - prosegue Cena - Credo che sarà gratificante non tanto dal punto di vista economico, ma soprattutto sociale. Ho immaginato che il chiosco possa diventare un luogo di sosta dove gustare cibo tradizionale e riempire gli occhi di una visione unica dalle colline fino a Gabicce e al mare». L’attività è stata strutturalmente rinnovata e l’offerta gastronomica è stata integrata con ingredienti di produttori locali e l’utilizzo di impasti con sole farine di grani antichi di Romagna biologici. «Vorrei inserire anche una piccola biblioteca di poesia, storia e gastronomia locale - racconta la nuova titolare - E vorrei predisporre un punto di parcheggio, ricarica e assistenza per le molte bici che qui transitano. Credo nella valorizzazione del paese e nel territorio da preservare».

Una critica all’amministrazione

Non tutto è però filato liscio. «Ho richiesto l’occupazione del suolo pubblico di due posti auto verso la terrazza sul retro del chiosco, uno tra l’altro da anni non utilizzato perché inagibile, per sistemare fioriere e tavolini e dare la possibilità di sostare e godersi il panorama. Purtroppo, dopo alcuni mesi di trattativa, la richiesta è stata parzialmente rifiutata dalla giunta concedendomi solo un posto auto. È stato ritenuto impossibile per il paese di Roncofreddo rinunciare a un posto auto. Sono rimasta incredula. Conosco altre realtà dove le amministrazioni addirittura regalano l’occupazione del suolo pubblico alle attività pur di farle vivere e prosperare». Ma Cenanon si arrendee cosìannuncia che da questa mattina “DaDodi piada e crescioni” sarà aperta, al momento per il solo asporto. La festa di inaugurazione si svolgerà invece più avanti, una volta ottenuto l’ampliamento dell’occupazione del suolo pubblico.

La replica della sindaca

«La richiesta di Donatella Cena è stata parzialmente accolta» . A mettere i puntini sulle i è la sindaca di Roncofreddo, Sara Bartolini, che dichiara che «dovrebbe sapere bene che è stata in un certo senso favorita e quindi è un po’ fuori luogo la sua critica all’operato dell’amministrazione comunale. Avendone fatto parte in legislature precedenti, sa bene come funziona la macchina pubblica. Al momento quanto è stato concesso era il massimo che l’amministrazione poteva fare per favorire un’attività del posto. Un domani le cose potrebbero anche cambiare, ma nessuno può impegnarsi oggi su eventuali modifiche».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui