“Romagna penalizzata in Regione, cambiamo la legge elettorale e facciamo squadra”: la proposta della Lega

Mancano ancora quasi due anni al voto delle regionali in Emilia-Romagna, ma la Lega chiede già di cambiare la legge elettorale per fare contare più la Romagna, fin qui penalizzata, come afferma il consigliere leghista forlivese Massimiliano Pompignoli, presidente della commissione Bilancio in Regione. “Al di là delle posizioni di ognuno sul futuro della Romagna in termini di regione o provincia unica – afferma Pompignoli raccogliendo le parole del sindaco di Cesena Lattuca – sarebbe importante in questa fase dare un segnale forte e condiviso per modificare la legge elettorale, rivendicando un peso specifico maggiore per le tre province romagnole, che con l’attuale sistema di ripartizione dei seggi risultano fortemente sottorappresentate”.

Le tre province romagnole, ricorda infatti Pompignoli, sono presenti in Consiglio regionale con solo nove consiglieri regionali su 50, mentre sono ben 41 quelli ad appannaggio dell’Emilia. “Le circoscrizioni elettorali, in base alla legge regionale 23 luglio 2014, numero 21, coincidono con i territori delle province emiliano-romagnole”, ricorda ancora il leghista. L’ultima tornata elettorale, quella del 2020, “ha ‘premiato’ i territori di Forlì-CesenaRavenna e Rimini con soli tre consiglieri ciascuno, per un totale di nove eletti su 50. Se pensiamo che la Romagna, da sola, conta circa 1,3 milioni di abitanti e l’Emilia più o meno tre milioni, è evidente il disequilibrio in termini rappresentativi a discapito della prima. Le regole tecniche della legge elettorale, infatti, sono fortemente ‘accentratrici’ nei confronti del capoluogo e delle province emiliane”.

Il risultato, prosegue Pompignoli “è sotto gli occhi di tutti e i numeri ce lo confermano; la provincia di Bologna da sola è rappresentata da 14 consiglieri, ben cinque in più dei romagnoli, pur avendo una popolazione inferiore. Modena, che come provincia conta 705.000 abitanti, da sola è rappresentata da otto consiglieri, uno in meno di tutta la Romagna”. È “evidente- conclude poi il consigliere regionale della Lega, che è anche capogruppo a Forlì- che questo è un ragionamento che va oltre le appartenenze politiche. Non si tratta di ragionare in termini di maggioranza e opposizione”. Il percorso per conferire la giusta rappresentanza territoriale alle tre province romagnole “è patrimonio di tutti e merita un approccio condiviso, che con il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, abbiamo già abbozzato. Se non saremo in grado di predisporre un meccanismo correttivo che restituisca il giusto valore a un territorio che, per popolazione, rappresenta un terzo dell’intera Regione, allora avremo fallito ancor prima di parlare di regione o provincia unica di Romagna”

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