Ritirate altre 15mila mascherine: salgono a 30mila le non a norma

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Mascherine “che non proteggono come dovrebbero” distribuite negli ospedali di tutta Italia e in uso anche tra tanti dipendenti dell’Ausl Romagna. La guardia di finanza di Gorizia ha diramato un nuovo elenco di presidi da ritirare dal mercato mentre dalle varie sedi sanitarie romagnole stanno tornando al magazzino unico di Pievesestina quelle che erano già state distribuite tra i dipendenti e nei vari reparti. Il caso è quello fatto emergere dal lavoro della procura di Gorizia che tramite la Guardia di Finanza ha messo nel mirino all’interno di un fascicolo (ancora contro ignoti) tutta una serie di mascherine di fabbricazione cinese: Ffp2 e Ffp3 “non conformi”. Si tratta di circa 250 milioni di pezzi distribuiti grazie a fornitori accreditati da Invitalia ritenuti «non conformi alle normative vigenti e pericolosi per la salute» perché “con una capacità filtrante insufficiente”: anche 10 volte in meno rispetto a ciò che dovrebbe essere. In Romagna, al magazzino unico di Pievesestina dell’Ausl, erano stati subito bloccati una decina di colli per un totale di circa 15.000 mascherine. Erano ancora in magazzino e da distribuire. È però da più di 24 ore aperta la “caccia” in tutti i reparti a quei presidi che erano stati già distribuiti ai vari settori sanitari finendo in uso. Nel giro di appena 24 ore sono tornati “alla base” altri 10 bancali circa di mascherine ritirate e messe a disposizione della guardia di finanza. Quindi altre 15.000 mascherine circa.

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