Ritardi vaccini: Carradori condivide attacco a case farmaceutiche

Cesena

È Manon Aubry l'europarlamentare francese e copresidente del gruppo della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica, la protagonista del duro attacco alla gestione dell'Unione Europea della campagna di acquisto dei vaccini. Il video del suo intervento è diventato virale anche in Italia e tra chi lo ha condiviso c'è anche il direttore generale dell'Ausl Romagna Tiziano Carradori. Una condivisione che è un riconoscersi nei contenuti e nei modi. «Ha fatto un intervento duro ma equilibrato - dice Carradori di Aubry -, condivido molto il richiamo alla funzione di governo della Commissione Europea. Sono convinto infatti per il potere politico, quello con la “p” maiuscola abbia il dovere di governare questi aspetti che tracimano le questioni economiche». Nel suo intervento l'eurodeputata ha accusato la Commissione europea di essersi «inchinata davanti alle casa farmaceutiche». «Aubry ha sottolineato anche che gli investimenti pubblici hanno contribuito a ridurre i tempi di produzione – fa notare Carradori – e condivido con lei anche il fatto che i contratti debbano essere sempre meno secretati». Il bene comune è quello che secondo Tiziano Carradori, le istituzioni europee hanno fin qui fallito di mettere al centro. «I vaccini – commenta il direttore generale – sono un bene essenziale per l'umanità. Se abbiamo una via d'uscita da questa situazione è vaccinare quanto prima tutta la popolazione mondiale non solo i paesi più ricchi, anche perché le varianti infuriano e possono inficiare anche il lavoro fatto fin qui. Ecco perché ho apprezzato molto quell'intervento, l'ho trovato una espressione civile, un intervento radicale ma fatto con grande eleganza». La produzione e la distribuzione delle dosi di vaccino è un tema dalle ricadute molto concrete anche sulla dimensione locale della Romagna. «Oggi come Ausl Romagna abbiamo un potenziale di 23 mila vaccini alla settimana. Stiamo lavorando per aumentare quel potenziale, nella speranza che come promesso arrivino da aprile più dosi, per portare la nostra capacità a 30-35 mila vaccini alla settimana. Oggi però ogni 10 dosi circa 7 sono usate per la seconda dose, questo significa che riusciamo a vaccinare solo 3 nuove persone. I centri distrettuali li teniamo aperti due giorni alla settimana, quelli subdistrettuali 1 giorno alla settimana, siamo pronti ad accelerare ma mancano le dosi. Chi prenota il vaccino ora trova posto ad aprile e oggi ho dato l'input di aprire le prenotazioni anche per maggio, se arriveranno dosi in più richiameremo per anticipare ma al momento la situazione è questa».

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