Ristoranti, per l'estate riminese mancano 2000 cuochi e camerieri

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Se la Riviera si conosce in Italia per accoglienza e peculiarità dei servizi, dalla spiaggia ai parchi tematici fino alle discoteche, Rimini si impone per il buon mangiare. Piatti semplici, legati alla tradizione romagnola, e di qualità. Che le centinaia di ristoranti presenti in città offrono quotidianamente a turisti e forestieri. Locali che non hanno frenato la propria attività. Ma l’hanno sviluppata. Nonostante la crisi di manodopera. Sottolinea Gaetano Callà, presidente provinciale Fipe Confcommercio: «Da uno studio Confcommercio emerge chiaro un dato, l’aumento del 3,6% di attività di ristorazione: 604 nel 2022 contro le 583 del 2019, questo a fronte, però, di una carenza di camerieri, cuochi, barman ormai consolidata e che in estate toccherà le 2000 unità». Cifre, numeri che parlano di un comparto turistico sempre più locomotiva dell’economia riminese, dunque. Fa notare Callà: «Se pensiamo che le nuove aperture sono contrassegnate per il 90% da imprenditori giovani il futuro lascia ben sperare». Futuro appunto, che, però, alla voce personale non sembra segnare al sereno. Spiega il presidente Fipe: «Siamo alla situazione del 2022. Quando i ristoranti, ma anche gli hotel e i locali, cercavano personale e i lavoratori non si trovavano. Da nostre analisi, infatti, emerge che la Riviera, così come altre località turistiche, saranno destinate a rivivere quei momenti». Le cause? «Le solite – stigmatizza Callà –. Abbiamo educato i nostri figli al tutto facile. Per cui le abitudini, ma anche la cultura del passato, sono cambiate. I ragazzi, oggi, finita la scuola pensano solo ad andare a divertirsi, tra discoteca e aperitivi. La nostra generazione, invece, finita la scuola andava a fare la stagione, come cameriere». La domanda allora diventa d’obbligo: in che modo i ristoratori potranno risolvere questo grave problema, che rischia di mettere in crisi molte attività? Risponde Callà: «Caleranno i servizi offerti al cliente. Questo è sicuro. I ristoratori per non abbassare la qualità delle loro prestazioni saranno, cioè, costretti a dover a tagliare il pranzo o la cena, in base ovviamente a quello che rende meno per incassi. Ma attenzione non tutti». Precisa subito il presidente Fipe: «Le attività aperte tutto l’anno, che dispongono di personale qualificato non avranno problemi. Al contrario dei ristoranti stagionali, che soffriranno di più». Un occhio, infine, ai locali stellati. Chiosa Callà: «A Rimini ce ne sono tre. E lavorano bene. Oggi, infatti, ce la fa solo chi è davvero di qualità». Il pane, simbolo di convivialità ed elemento tipico dell’ospitalità anche riminese, sarà alla base della Giornata della Ristorazione Fipe che cade oggi. Iniziativa che ha ricevuto dal Capo dello Stato la Medaglia del Presidente della Repubblica quale premio di rappresentanza per l’alto valore. Commenta il sindaco Jamil Sadegholvaad: «Convivialità e ospitalità sono gli stessi valori che alimentano la riconoscibilità della nostra provincia, capitale dell’accoglienza, ricca di pubblici esercizi e punto di riferimento di un vasto territorio a vocazione turistica. E la piadina sarà ambasciatrice unica, frutto della tradizione e della professionalità dei nostri operatori». Aggiunge Gaetano Callà, presidente provinciale Fipe Confcommercio: «E la cucina e la cultura rappresentano il futuro del nostro turismo». Dunque, lungo la Riviera si potranno gustare il tradizionale “Il Pancott” scelto come piatto speciale dal ristorante “Da Roberto –Mare, Terra e Tradizione” nella zona mare di Rimini, o il “Crostone integrale, burrata e pomodorini” al ristorante pizzeria “Giusti” a Marina Centro. A Riccione, da “Zì Rosa”, invece, sarà a tavola il “Bruschettone ai 7 cereali con pomodorini, alici del Cantabrico e burratina”, mentre il “Minestraio” proporrà, sempre come piatto speciale, una “Panzanella al cagnetto”. Al ristorante “Stazione” di Misano, infine, sarà la volta dell’antipasto “Pane in panzanella, alici marinate, cipolla di Tropea e datterini”. Al termine della Giornata sarà devoluta un’offerta alla Caritas.

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