Rimini, rischio rapine, la titolare della gioielleria: "C'è paura, chiudo alle 20"

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«Il turista di un tempo è sparito, o almeno non passeggia più per il centro. E noi, anche adesso che è agosto, siamo costretti a chiudere il negozio alle 20. Tanto la nostra clientela, la sera dopo cena, preferisce tornarsene in hotel o in villa, piuttosto che rischiare di incappare in qualche baby gang o farsi rapinare». È molto preoccupata Paola Tamburini, titolare dell’omonima gioielleria di viale Ceccarini. La situazione della sicurezza nel cuore di Riccione la inquieta «perché il salotto buono della Perla verde non è più quello di un tempo». «Non so se carabinieri e poliziotti girino per il viale in borghese - sottolinea la commerciante di preziosi -, perché qui non ne vediamo. Eppure ce ne vorrebbero. Capisco che loro non possano essere ovunque o arrivare in tutte le zone della città. Però, soprattutto in tarda serata, il viale pullula di gente che gliela raccomando». Cosa fare allora? Quale misura adottare per ridare sicurezza alla zona più in di Riccione? «Semplice - spiega Tamburini -. Perché non far venire l’esercito? Intendo ronde di soldati che, in certi orari della giornata, soprattutto dopo cena, pattuglino le aree sensibili della città e, in particolare, viale Ceccarini e viale Dante. Voglio vedere, poi, in quanti verranno ancora qui per delinquere». La gioielleria Tamburini è una delle poche concessionarie Rolex della Perla verde. Posizionata, peraltro, in una delle strade della moda più conosciute e famose d’Italia. «Un tempo sicuramente - incalza la negoziante -. Adesso decisamente meno. Ripeto, di gente perbene in giro se ne vede davvero poca la notte. Vanno al ristorante e, poi, subito a dormire. Non hanno più il piacere di godersi il viale, di passeggiarlo, non si sentono tranquilli. Noi stessi ogni volta che entra un cliente siamo costretti a stare sul chi va là. Con tutto quello che si sente in giro! Adesso, poi, questi delinquenti si sono specializzati nel furto con destrezza. Entrano, ti chiedo più cose, così ti costringono a tirare fuori merce diversa, e, appena ti vedono distratta, ne approfittano per rubarti bracciali, anelli. Insomma, bisogna essere molto attenti. Per non parlare, poi, dei Rolex. Uno dei prodotti più ambiti da questi criminali». Sottolinea, però, Anna Baleani, titolare dell’omonima gioielleria di viale Ceccarini: «Vorrei spezzare una lancia a favore della nuova amministrazione comunale e dell’assessore Capocasa, che da ex questore sa bene come operare. Infatti, da qualche settimana la guardia si è alzata, in tema di sicurezza. Ma non basta, purtroppo. Si continuano a sentire furti di Rolex. Ebbene, io ho il sospetto che spesso, camuffati da venditori abusivi di bracciali, cartoline, e bigiotterie, ci siano dei veri e propri basisti di bande criminali, di organizzazioni dedite alla rapina. Perché è impossibile - conclude la Baleani - che questa gente agisca sempre nel momento migliore e senza farsi beccare in flagrante. Hanno qualcuno, fuori dai ristoranti, dagli hotel, dai negozi, che li avverte sulla “preda” da colpire».

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