Riolo, i 50 anni di sacerdozio di don Marino

Faenza

E’ in procinto di festeggiare il 50° anniversario di sacerdozio monsignor Marino Perdisa, per i parrocchiani di Riolo Terme semplicemente don Marino.
Fu infatti ordinato il 30 marzo 1972: avvicinandosi la ricorrenza, la comunità cattolica locale vuole esprimergli felicitazioni e affetto per la lunga vita pastorale e per l'assidua dedizione alle attività ecclesiali del territorio. Don Marino dopo l’ordinazione è stato vice rettore del seminario di Imola e quindi per 13 anni parroco di San Giovanni Nuovo, sempre nell’Imolese. Nella cittadina termale è arrivato nel 1989 assumendo l’incarico di prevosto della circoscrizione pastorale "Terre di Monte Mauro” che comprende le parrocchie di Riolo Terme, Gallisterna, Cuffiano e Limisano.
Tale ruolo lo ha svolto fino al 2017, ma tuttora continua a coadiuvare l’attuale sacerdote, don Gabriele Tondini, come prevosto emerito e vicario cooperatore in tutte le quattro sedi.
E’ inoltre incaricato vescovile per il diaconato permanente e i ministeri istituiti e straordinari. Quando arrivò nel 1989, subentrò a don Vincenzo Tarlombani, scomparso nel 2002 e che lo precedette fin dal 1953. Proprio a monsignor Tarlombani, venerdì scorso a 20 anni esatti dalla scomparsa, don Marino ha voluto dedicare un commovente ricordo: ha citato le ultime parole del vecchio parroco sul letto di morte: «Quando muoio suona a festa, perché vado dal mio Signore in Paradiso».
Nel 2017 in concomitanza con i suoi 45 anni di sacerdozio don Marino ha assunto il titolo di monsignore, nominato dall’allora vescovo Tommaso Ghirelli con solenne cerimonia svoltasi sul sagrato della chiesa di San Giovanni Battista, insieme ai suoi compagni di ordinazione: don Franco Montefiori (parroco di Mordano) e don Gianni Regoli (parroco di San Mauro di Solarolo). Al termine della messa il vicario generale don Andrea Querzè gli consegnò l’onorificenza pontificia di Cappellano di Sua Santità, di cui va fiero.
Con gli stessi “colleghi” il prossimo 30 marzo celebrerà una messa in cattedrale a Imola insieme al vescovo, come avvenne 50 anni fa.
Per tanti riolesi don Marino è stato e continua ad essere un punto di riferimento nelle occasioni felici o tristi della vita; e lui non si è mai risparmiato, operando anche nel campo della solidarietà internazionale. Grande risonanza hanno avuto le sue raccolte di aiuti per la comunità diocesana di Ponta Grossa in Brasile e altre iniziative rivolte ai giovani e alle persone più bisognose. F.D.

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