Violenze sulle donne, a Rimini il doppio dei casi rispetto alla media nazionale

Rimini
  • 20 novembre 2023

Sessismo, violenza e discriminazioni di genere rappresentano tra le più gravi piaghe sociali che impediscono all’Italia uno sviluppo equo e giusto. A questa condizione si somma lo stillicidio pressoché quotidiano di femminicidi, che nel 2023 ha già mietuto, con Giulia Cecchettin, 103 vittime.

Femminicidi in crescita in Italia nel 2023

Secondo i dati del Servizio analisi criminale del Dipartimento pubblica sicurezza del Viminale, alla data del 12 novembre, relativamente al periodo 1 gennaio – 12 novembre 2023 sono stati commessi 285 omicidi, con 102 vittime donne, di cui 82 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 53 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Gli omicidi del periodo sopra indicato rispetto a quello analogo dello scorso anno registrano un incremento sia nel numero degli eventi, che da 274 arrivano a 285 (+4%), sia nel genere delle vittime; le donne uccise da 101 passano a 102 (+1%). Anche per quanto attiene ai delitti commessi in ambito familiare/affettivo i dati del Viminale evidenziano un aumento nell’andamento generale degli eventi, che passano da 120 a 125 (+4%). In aumento, rispetto allo stesso periodo del 2022, sia il numero degli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 56 diventano 58 (+4%), che quello delle relative vittime donne, le quali da 51 passano a 53 (+4%).

Uno spaccato della situazione a Rimini

L’Osservatorio di genere della Provincia di Rimini, nei suoi dati presentati la scorsa settimana, ha evidenziato come il tasso di delittuosità delle violenze sessuali (per 100.000 abitanti) sia elevato: superiore alla media nazionale (quasi il doppio) e regionale. Sono state infatti 54 le violenze sessuali denunciate in provincia di Rimini nel 2021 (erano 37 nel 2020 e 42 nel 2019); spingendo così il tasso di delittuosità al 16 su 100.000 abitanti (Emilia - Romagna 14,2 ; Italia 8,9).

L’importanza dell’educazione sentimentale

La pornografia, da tempo disponibile gratuitamente a portata di smartphone, oggi gioca un ruolo centrale nella costruzione dell’identità maschile, senza che alcun equipaggiamento emotivo sia fornito ai giovani dal mondo degli adulti: le conseguenze possono privare le relazioni affettive e sessuali di qualsivoglia rispetto dell’uno verso l’altra. Monica Lanfranco scrive: “mettere al centro il corpo, le emozioni, le relazioni, il piacere, la scelta di ogni essere umano di costruire una vita il più possibile condivisa, serena e ricca emotivamente dovrebbe essere uno degli obiettivi di maggiore interesse per una collettività che voglia vivere in pace e armonia. Creare trasformazione e cambiamento è possibile, e riportare al centro l’empatia, il corpo, la sessualità non come genitalità ma come emozione è l’antidoto più efficace contro la violenza”.

L’educazione ai sentimenti sin dai primi anni di scuola è necessaria e urgente; servono iniziative strutturali, da intraprendere non solo quando i riflettori sono accesi su un femminicidio già commesso. Le istituzioni locali possono stimolare il sistema educativo, affinché si aprano le porte delle scuole alla radicata rete associativa posta a contrasto della violenza di genere ed a prevenzione dei femminicidi?

Si rifletterà anche su questi temi all’interno della tavola rotonda organizzata da CGIL Rimini insieme a Rompi il Silenzio e DireUomo, giovedì 23 novembre alle ore 20 al Cinema Teatro Tiberio di Rimini (via S. Giuliano, 16). Alla tavola rotonda dal titolo Il rispetto delle proprie ed altrui emozioni, corpi e sessualità, prenderanno parte Elvira Ariano (Centro Antiviolenza Rompi il Silenzio) e Monica Lanfranco (Giornalista, scrittrice, formatrice). La tavola rotonda vedrà la moderazione di Francesca Lilla Parco (Segretaria confederale CGIL Rimini). Alle ore 21, nella sala del Cinema Teatro Tiberio, sarà proiettato il film drammatico del 2022 “Women Talking - Il diritto di scegliere” con la regia di Sarah Polley.

Entrambi gli eventi, promossi nell’ambito di “Donne coraggio! - Iniziative in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”, sono ad ingresso libero.

La vicesindaca di Rimini. Un invito ai dirigenti scolastici e agli insegnanti delle scuole riminesi affinché introducano nei programmi scolastici di ogni ordine e grado “un lavoro strutturale e annuale sull’educazione all’affettività e sulla parità di genere”. Lo rivolge loro Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle Politiche di genere, intervenendo sull’apertura della settimana che porterà, sabato 25 novembre, alla camminata per le vie del centro, con cui Rimini celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Quest’anno infatti “la camminata cade nei giorni e nelle ore della enorme, gigantesca ondata di emozione e di indignazione che sta percorrendo tutto il Paese per la morte violenta di Giulia Cecchettin”, spiega Bellini. Questo caso anche nella comunità riminese ha portato a un coinvolgimento profondo, rileva. Ma “non basta ‘stracciarsi le vesti’ dopo l’ennesimo episodio- fa notare- e poi rimandare nuovamente quelle strategie e provvedimenti che potrebbero fare la differenza”. Di qui l’invito al mondo della scuola “ad aprire” le classi all’educazione all’affettività e alla parità di genere. “Aprire gli occhi ai ragazzi e alle ragazze su questi temi può essere fatto insegnando qualsiasi materia- spiega- Far nascere in loro uno spirito critico sul fatto che la nostra cultura sia permeata dal patriarcato e che questo abbia portato nel tempo a una subordinazione della donna all’uomo, nonostante l’uguaglianza di diritti prevista dalla nostra Costituzione”. Ma soprattutto: “L’appoggio del comune sarà pieno e concreto- assicura- Da settembre, sarà mia cura introdurre progetti sull’educazione alla parità già nei nostri nidi e scuole dell’infanzia comunali, un lavoro di studio e riflessione che il nostro coordinamento pedagogico ha già intrapreso da oltre un anno”.

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