"Venti bombe d'acqua in un giorno in Emilia-Romagna": danni per milioni di euro

Rimini

 In un solo giorno sull'Emilia Romagna si sono abbattute ben venti bombe d'acqua, su un territorio reso fragile dalla prolungata siccità, che hanno provocato l'esondazione di fiumi e torrenti che hanno allagato città e campagna con migliaia di coltivazioni, frutteti, serre e vigneti sott'acqua e interi filari di ulivi sradicati dalla furia delle frane. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sui dati dell'European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento all'alluvione che hanno colpito le province di Bologna, e Forlì Cesena e soprattutto Ravenna, la fruit valley italiana. La furia del maltempo - sottolinea la Coldiretti - si è scatenata in un 2023 in cui al nord le precipitazioni sono praticamente dimezzate nel primo trimestre (-45%) con i terreni secchi che non sono riusciti ad assorbire l'acqua che è caduta violentemente provocando per scorrimento frane e smottamenti. Oltre al danno immediato sui raccolti persi - evidenzia Coldiretti - l'eccesso di acqua rimasta nei terreni danneggia le radici fino a farle marcire portando a morte le piante che impiegano anni per crescere e diventare di nuovo produttive. Colpiti soprattutto i frutteti come kiwi, susine, pere e mele ma anche vivai, strutture e macchinari con danni per milioni di euro.

Bonaccini: "La conta dei danni e poi misure rapide"

Inizia oggi la conta dei danni. Un lavoro che si spera, come dice il presidente della Regione Stefano Bonaccini, possa andare di pari passo con il progressivo ridursi dell'allerta per gli effetti a lungo termine della pioggia, soprattutto in termini di frane e micro-frane, "rischio molto forte in un territorio colpito dalla siccità", evidenzia Bonaccini parlando stamattina a Radio 24.

"Inizieremo dalle prossime ore l'avvio della quantificazione dei danni in tutto il territorio e speriamo oggi finisca l'emergenza più pesante per la pioggia, ma il rischio di frane e microfrane diventa molto forte in un territorio colpito prima dalla siccità e poi da una caduta d'acqua".

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