Impianto eolico in Valmarecchia, il caso approda alla presidenza del consiglio. Il sindaco di Casteldelci, di ritorno da Roma, si dice «altamente ottimista» sullo stop al progetto. È arrivata alle battute finali la querelle che si trascina da tempo e vede scontrarsi Emilia-Romagna, Marche e Toscana, per sette aerogeneratori alti 180 metri da installare nel Comune aretino di Badia Tedalda lungo il confine romagnolo sul quale l’impatto sarebbe «drammatico» per sicurezza, paesaggio nonché vocazione turistica.
Ricapitolando, in luglio era arrivato il via libera alla progettazione dalla Regione Toscana (competente in materia) mentre Romagna e Marche erano pronte a ricorrere al Tar. Nel frattempo l’iter ha subito una battuta d’arresto per decisione del ministero alla Cultura e ieri si è tenuto il primo round, una conferenza di servizi, indetta dallo stesso dicastero, dove i funzionari della presidenza del Consiglio hanno ascoltato chi si oppone all’impianto (tra cui Regione Emilia-Romagna, Marche e il ministero della Cultura attraverso le due soprintendenze) per valutare se ci fosse la possibilità di mediare o meno. «Tutti abbiamo mantenuto la stessa posizione – spiega il sindaco di Casteldelci, Fabiano Tonielli che nel confronto rappresentava anche l’Unione Comuni Valmarecchia –: Lo scenario proposto non è compatibile con i rischi del dissesto idrogeologico né con l’inquadramento paesaggistico». La seconda riunione, prevista fra una quindicina di giorni, coinvolgerà presidenza del Consiglio, ministero della Cultura e Regioni ricorrenti. Qualora fosse impossibile mediare, verrà stilata una relazione da recapitare al Consiglio dei ministri che, infine, voterà la decisione definitiva. «Sono assolutamente ottimista per una questione di merito» ottolinea Tonielli
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