Vacanze a Rimini e affitti brevi, task force contro i furbetti

Oltre mille appartamenti ad uso turistico. Tra case vacanze (990) e B&B (64). Che, dopo il varo della legge nazionale sull’obbligo del Codice identificativo nazionale (Cin) per chi veicola la propria casa nel settore degli affitti brevi, risultano regolarizzati a Rimini. E sui quali Palazzo Garampi possiede dati chiari e trasparenti. Almeno 1.054 abitazioni tolte dal mercato nero e abusivo in cui naviga, a volte, il settore ricettivo. Contro il quale pubblico e privato, albergatori e amministrazione comunale, puntano il dito da anni. E per il quale Palazzo Garampi ha attivato una task force in grado di far emergere situazioni di elusione tributaria.
La task force
Un gruppo di lavoro composto da ufficio tributi, sportello attività produttive, polizia locale e ufficio Peep che, lunedì, si è riunito per la prima volta al termine della stagione estiva definita “alta”, quella che va da inizio luglio a fine agosto, che è poi la più redditizia per chi affitta case ai vacanzieri. Un vertice determinante per condividere dati catastali, anagrafici e delle piattaforme di gestione delle locazioni. «Un’attività di monitoraggio e verifica – spiega Palazzo Garampi - che proseguirà nei prossimi mesi e che, da quando è stata avviata, ha prodotto, nel corso degli ultimi mesi, 47 segnalazioni al Suap per approfondimenti, su tre filoni specifici: la mancata registrazione di appartamenti ad uso turistico al Suap, la locazione di immobili accatastati come garage-capannoni e la verifica della reale residenza-dimora di chi affitta, per accertare l’eventuale fruizione impropria di esenzioni o riduzioni sull’Imu. In quest’ultimo caso, l’ufficio tributi sta completando l’invio di 12 “schemi d’atto” ai cittadini, per avviare un percorso di collaborazione con l’Ente e accertare le irregolarità».
Case popolari nel mirino
Un’attività di verifica che si è concentrata anche sui Peep, abitazioni che non possono essere destinate a fini turistici, se non rinunciando alle agevolazioni fiscali previste dalla normativa per gli alloggi popolari. «E in questo ambito – sottolinea il Comune - sono emerse una decina di casi in cui i proprietari di alloggi Peep avevano dato in locazione il proprio appartamento. Per poi scegliere di regolarizzare la propria posizione, rinunciare alle agevolazioni fiscali, e poter proseguire nella locazione, a fini turistici, del proprio immobile». Incalza allora l’assessore al Bilancio Juri Magrini: «Quest’attività, avviata già prima dell’estate, ci permette non solo di far emergere situazioni irregolari, ma soprattutto di avere un’idea più chiara dell’evoluzione di un fenomeno che coinvolge tutte le città che hanno nel turismo uno dei driver economici principali. Il lavoro di accertamento infatti non si traduce tanto in un rientro per l’Amministrazione di risorse economiche, quanto nell’intenzione di monitorare un ambito che, in considerazione delle diverse contraddizioni normative, si presta a storture che finiscono per alterare gli equilibri del mercato turistico e immobiliare». Chiosa quindi Magrini: «Per questa ragione ci stiamo muovendo, in sinergia con la Regione e con altre Amministrazioni dell’Emilia Romagna, per avanzare proposte da inserire in una normativa quadro che disciplini la materia e che agisca su temi come l’effettiva residenza degli immobili in locazione e il cambio della destinazione d’uso».