Un bambino romagnolo su tre nasce a Rimini: “L’ospedale Infermi un riferimento per la regione”

Il 34% dei neonati romagnoli lancia il primo vagito a Rimini. All’ospedale Infermi, le neo mamme, trovano infatti reparti all’avanguardia e accoglienti, come testato questa mattina di persona dall’assessore regionale alla Sanità Massimo Fabi durante il suo tour nelle strutture ospedaliere romagnole “Questo punto nascita è stato sempre di riferimento - conferma- anche per le competenze tecniche presenti, per l’equipe che si è consolidata, ottimamente diretta, e per le funzioni intensive. La terapia intensiva neonatale è riferimento per tutta la regione”. D’altronde, chiosa, “sono le persone e i professioni che fanno diventare le opportunità logistiche e tecnologiche il valore aggiunto per tutto il sistema”.
Le specialità ad alta qualità dell’Infermi, aggiunge il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, “sono tante” e per il Sistema sanitario nazionale sono “molte le sfide”, con “problematiche legate non solo alle risorse”, a partire dalla carenza di personale. L’Ausl Romagna è “una scommessa vinta, anche se non mancano le criticità”. Di certo, conclude, occorre rafforzare il rapporto con l’Università e poi c’è il turismo che “si scarica anche sugli ospedali. Occorre dare ai turisti la migliore risposta possibile”.
L’area materno-infantile di Rimini, ribadisce la direttrice sanitaria Francesca Bravi, ha “alte specialità sulla gestione della casistica rara e complessa”. Come spiegano i direttori dei vari reparti, rispetto ai cinque punti nascita della Romagna, a Rimini nasce appunto il 34% dei bimbi, il 25% a Ravenna, il 23% a Cesena il 13% a Forlì e il 5% a Faenza. E l’Infermi assorbe il 30% dei ragazzi fino a 14 anni, rispetto al 36% dei nosocomi di Cesena e Forlì e al 34% di quelli di Ravenna, Lugo e Faenza.